L'ex membro dei Proletari armati del comunismo da giorni sarebbe sparito da Cananeia, cittadina in cui vive da aprile. "Sono protetto dalla Corte Suprema, il presidente eletto non può fare nulla, decide la giustizia"

Il presidente eletto del Brasile, Jair Bolsonaro, conferma che i ministeri di Ambiente e Agricoltura saranno fusi, nonostante le critiche che denunciano un grave pericolo per le risorse naturali del Paese, tra cui la preziosa foresta amazzonica. E mentre piovono critiche anche sulle prime proposte dei futuri governatori vicini al presidente eletto d'estrema destra, La Stampa scrive che Cesare Battisti da giorni sarebbe sparito da Cananeia, la cittadina brasiliana dove vive da aprile. Dopo che il ministro dell'Interno Matteo Salvini si è detto pronto a incontrare Bolsonaro, perché "vuole Battisti in galera", l'ex membro dei Proletari armati del comunismo (Pac) ha parlato a Radio Rai: "Bolsonaro può dire ciò che vuole, sono protetto dalla Corte suprema. Non sono che parole, fanfaronate. Non può far nulla", "non è l'esecutivo che decide ora, è la giustizia".

"Agricoltura e Ambiente saranno nello stesso ministero, come detto dall'inizio", ha affermato Onyx Lorenzoni, futuro capo dello staff di Bolsonaro. L'ex capitano dell'esercito, che ha l'appoggio della potente lobby dell'impresa agroalimentare, in precedenza era parso fermo sulla fusione, poi aveva ammorbidito i toni dicendosi "aperto a negoziati". Portato al Planalto dalla rabbia anti-establishment, Bolsonaro intende dimezzare il numero di ministeri, da 29 a 15, in nome del taglio alla spesa pubblica. Ma gli oppositori si chiedono, soprattutto come possa la stessa persona avere la responsabilità dell'industria agricola e quella di garantire che lo stesso settore non danneggi l'ambiente. "Sarà un triplo disastro", secondo l'ambientalista ed ex ministra dell'Ambiente, Marina Silva. L'Amazzonia, deforestata a un tasso di 52mila miglia l'anno (quanto la Costa Rica), è vitale per lo scambio di ossigeno e Co2 nell'atmosfera, per contenere il riscaldamento globale.

Nel frattempo, polemiche sono in corso anche nello Stato di Rio de Janeiro, che sarà governato da uno dei 12 governatori d'estrema destra eletti. Wilson Witzel vuole cecchini schierati nelle favelas e sugli elicotteri durante le operazioni di polizia, che sparino ai presunti trafficanti anche quando non rappresentano una minaccia concreta imminente. "Arma in mano? È una minaccia. La userà per attaccare qualcuno che è di fronte a lui", ha detto a Globonews quando gli è stato domandato se preveda che i sospettati siano colpiti anche alla schiena. Inoltre, vuole prolungare di 10 mesi l'intervento federale, con lui il presidente uscente Michel Temer ha demandato all'esercito la sicurezza nello Stato. Un'iniziativa controversa, molto criticata da chi si occupa di diritti umani e da esperti di politiche di sicurezza, secondo cui non fa che peggiorare le condizioni di vita e le violenze per i più poveri.

Nel Paese, che lo scorso anno ha registrato il dato record di 63.880 omicidi, molti cittadini sono esasperati dalla violenza, fattore decisivo per la vittoria di Bolsonaro e di 12 governatori d'estrema destra. "Dare autorizzazione a priori per uccidere automaticamente qualcuno che potrebbe essere armato, quando non c'è rischio imminente per la vita, è un affronto alla legge brasiliana e internazionale", ha dichiarato Amnesty International. "Comporterebbe solo una escalation di violenza e metterebbe la vita di centinaia di migliaia di persone a rischio, inclusi gli stessi agenti", secondo l'organizzazione. Tra le proposte di Bolsonaro contro il crimine c'è anche maggior facilità nel possedere armi, sostenendo che "le brave persone" possano così farsi giustizia da sole. 

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