khashoggi turchia estradizione arrestati

Chiamati in causa anche Djokovic e Nadal, che il mese prossimo hanno in programma una partita di esibizione nel regno

La procura turca ha chiesto all'Arabia Saudita l'estradizione di 18 sospetti sauditi, in relazione all'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. Lo hanno fatto sapere le autorità turche. Una fonte del ministero della Giustizia ha riferito che l'ufficio della procura centrale di Istanbul ha preparato una richiesta scritta per l'estradizione dei sospettati "coinvolti nell'omicidio premeditato". La domanda, ha specificato, è stata inviata al ministero degli Esteri perché sia trasmesso all'Arabia Saudita.

E mentre la fidanzata del giornalista chiede che "tutti i responsabili" di questa "barbarie" vengano puniti, il caso irrompe anche sulla scena sportiva, con Amnesty International Uk che lancia un appello alle "grandi squadre" di calcio per boicottare gli eventi programmati in Arabia Saudita. Team "come Juventus e AC Milan devono capire  – dichiara Allan Hogarth, direttore di Politiche e affari governativi dell'organizzazione internazionale per i diritti umani – che la loro partecipazione a eventi sportivi" in Arabia Saudita "potrebbe essere usata come forma di 'sportwashing'", quindi "chiediamo a queste squadre italiane di pensare due volte al segnale che mandano ai tifosi nel mondo e ai coraggiosi attivisti che si schierano per i diritti umani" nel regno. Le due squadre di calcio hanno in programma la finale della Supercoppa italiana in Arabia Saudita a gennaio.

Hogarth, secondo quanto riferiscono i media britannici, ha aggiunto che "è chiaro che Paesi come l'Arabia Saudita sono ben consapevoli del potenziale dello sport nel rinnovare astutamente l'immagine di un Paese" (il suddetto 'sportwashing'). Il membro di Amnesty International ha fatto riferimento anche ai tennisti Rafael Nadal e Novak Djokovic, , chiedendo loro, se decideranno di andare nel Paese, di usare la visita per sottolineare la situazione degli abusi dei diritti umani. "Sta a Nadal e Djokovic decidere dove giocare le loro redditizie partite d'esibizione, ma se andranno a Gedda vorremmo vederli usare la loro notorietà per sollevare le questioni dei diritti umani", ha detto Hogarth.

"Twittare appoggio ai coraggiosi difensori dei diritti umani dell'Arabia Saudita sarebbe un inizio", ha aggiunto. Circa 15 attiviste affrontano 25 anni di carcere per aver parlato della necessità di riforme a Riyad. Dopo il brutale omicidio del giornalista nel consolato di Istanbul, oltre 40 organizzazioni di alto profilo si sono ritirate dalla partecipazione questa settimana alla conferenza cosiddetta 'Davos nel deserto'.