Il presidente della Corea del Sud, moon Jae-in, avrà udienza con il pontefice durante la visita in Vaticano il 17 e 18 ottobre e riferirà il messaggio del leader nordcoreano
Il leader nordcoreano Kim Jong-Un ha invitato Papa Francesco a visitare Pyongyang, dicendo che sarà "accolto con calore". Lo ha riferito la presidenza della Corea del Sud, aggiungendo che trasmetterà il messaggio della Corea del Nord al Vaticano. Il presidente sudcoreano Moon Jae-in, infatti, avrà un'udienza con il Papa in occasione della visita in Vaticano dal 17 al 18 ottobre.
"Nel corso dell'incontro con Papa Francesco, Moon riferirà il messaggio del presidente Kim Jong-un, che vuol accogliere calorosamente il Pontefice", riferisce il portavoce di Moon, Kim Eui-kyeom, ai giornalisti. Moon partirà per un tour di nove giorni in Europa dal 13 al 21 ottobre che farà tappa in Francia, Italia e Danimarca, oltre che in Vaticano.
Durante il più recente faccia a faccia con Kim – una visita a Pyongyang il mese scorso – Moon è stato accompagnato dall'arcivescovo sudcoreano Hyginus Kim Hee-joong. Durante una conversazione con l'arcivescovo in visita, Kim lo ha esortato a far sapere al Vaticano la sua intenzione di costruire la pace. Il giovane leader dell'isolato, impoverito ma armato di nucleare Nord, ha intrapreso una serie di gesti riconciliati dall'inizio di quest'anno, incluso un summit con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a giugno. Durante il summit del mese scorso, Kim ha anche confermato gli sforzi per alleviare le tensioni militari sulla penisola, ma è rimasto vago sulle misure per smantellare il suo temibile arsenale atomico.
La libertà religiosa è sancita dalla costituzione del Nord, ma tutte le attività religiose sono soggette a restrizioni estremamente rigide e completamente bandite al di fuori delle istituzioni. All'inizio del XX secolo, prima della divisione della penisola, Pyongyang era un centro missionario regionale con decine di chiese e una fiorente comunità cristiana che le valse il titolo di 'Gerusalemme dell'Est'. Ma Kim Il Sung, il defunto capo fondatore del Nord e il nonno del sovrano attuale, considerava il cristianesimo come una minaccia al suo dominio autoritario e lo sradicò con esecuzioni e deportazioni in campi di lavoro. Il regime del Nord da allora ha permesso alle organizzazioni cattoliche di gestire progetti di aiuto nel Paese impoverito, ma i rapporti diretti con il Vaticano sono inesistenti.
Quando Papa Francesco ha visitato la Corea del Sud nel 2014, ha organizzato una messa speciale a Seoul dedicata alla riunificazione delle due Coree. Un sondaggio del 2014 condotto da Korea Gallup ha mostrato che il 22% dei sudcoreani si identifica come buddhista, mentre quasi il 30% è cristiano.