È salito ad almeno 19 morti il bilancio del naufragio di un'imbarcazione carica di migranti affondata al largo del nord di Cipro. Lo riferiscono le forze di sicurezza turche-cipriote (Gkk), aggiungendo che una delle persone gravemente ferite è stata portata in elicottero a Cipro. Fra 25 e 30 i dispersi. A bordo viaggiavano circa 150 persone e oltre 100 sono state salvate in un'operazione congiunta di autorità turco-cipriote e guardia costiera turca. Il naufragio è avvenuto precisamente al largo del villaggio di Yeni Erenkoy, nella parte turca dell'isola di Cipro. Le ricerche dei dispersi sono in corso, e vi stanno partecipando anche imbarcazioni commerciali. L'agenzia di stampa turca Dha riferisce che i rifugiati erano siriani e provavano ad andare in Europa, ma questa informazione deve ancora essere confermata.
Cipro è divisa dal 1974, quando l'esercito turco invase la parte nord dell'isola in risposta a un colpo di Stato dei greci-ciprioti sostenuto dalla giunta militare greca per unire l'isola alla Grecia, cosa che inquietava la minoranza turco-cipriota. Oggi l'autoproclamata Repubblica turca di Cipro del Nord è riconosciuta solo da Ankara e i colloqui in vista di una riunificazione sono sospesi dopo il crollo dei negoziati mediati dall'Onu nel 2017. Cipro, membro dell'Unione europea e distante circa 160 chilometri dalle coste della Siria, non ha ricevuto un flusso massiccio di rifugiati siriani come invece Turchia, Grecia e Italia, ma il numero di richieste di asilo sta salendo.