Scontri tra gruppi di giovani e la polizia sono esplosi a Nantes, in Francia, dopo che un 22enne è stato ucciso da un agente durante un controllo di polizia. Varie auto e parte di un centro commerciale sono stati dati alle fiamme nella banlieue di Breil, dove alcuni giovani hanno anche lanciato bombe molotov. Le autorità hanno promesso indagini e lanciato un appello alla calma. Il ministro dell'Interno, Gerard Collomb, ha condannato la violenza, aggiungendo che "tutte le risorse necessarie" sono state mobilitate per "calmare la situazione ed evitare ulteriori incidenti".
Mercoledì, intorno alle 20.30, la polizia ha fermato un veicolo per un'infrazione, ha riferito il capo della polizia locale Jean-Christophe Bertrand. L'identità del conducente era "non chiara e gli agenti hanno ricevuto l'ordine di portare l'autista alla stazione di polizia", ha spiegato. Il 22enne si è però scagliato contro un agente nel tentativo di fuggire, ha detto Bertrand, e "il suo collega allora ha sparato". Il ragazzo è stato colpito all'arteria carotide ed è morto in ospedale.
La polizia sta indagando per chiarire "i fatti e determinare in quali circostanze il poliziotto abbia usato la sua arma", ha detto Pierre Sennes, pubblico ministero di Nantes. Intanto è emerso che il 22enne era sotto sorveglianza nell'ambito di un'indagine per traffico di droga, ha spiegato una fonte delle forze dell'ordine, ed era ricercato per furto e altre accuse. Alcuni abitanti di Breil, tra cui una donna che ha filmato la scena, hanno contestato la versione delle autorità: "Non ha colpito nessuno, c'è solo stato uno sparo", ha raccontato la donna.
La polizia francese ha una lunga storia di difficili relazioni con i giovani delle banlieue. Tra i casi più eclatanti quello del 2005, in cui a nord di Parigi un gruppo di ragazzini fuggì senza altro motivo che aver visto la polizia: questa diede la caccia ai giovani, due dei quali morirono fulminati per essersi nascosti in una stazione dell'elettricità. Ne nacquero i peggiori disordini in Francia da quarant'anni. Più di recente, nel febbraio scorso sono scoppiate nuove proteste dopo che a un giovane nero sono state inferte gravissime ferite anali con un manganello, durante un arresto. A gennaio la polizia ha promesso un giro di vite sulle violenze nelle banlieue, e negli ultimi giorni la presenza di agenti a Breil era stata rafforzata a causa di vari episodi di violenza.