Proteste a Gaza, due vittime tra cui una neonata. Scontro Turchia-Israele

La piccola ha perso la vita per l'inalazione di lacrimogeni durante l'inaugurazione dell'ambasciata Usa a Gerusalemme. Sciopero nei Territori

Israele sotto crescente pressione internazionale dopo le violenze avvenute al confine con la Striscia di Gaza, dove i soldati israeliani hanno ucciso almeno 60 palestinesi lunedì, nel giorno dell'inaugurazione dell'ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme. Mentre Gaza piange i morti (alcuni funerali sono già stati celebrati lunedì, altri martedì) e continuano proteste e sporadici scontri, la diplomazia fa il suo corso. Fra le vittime anche una neonata palestinese di 8 mesi, morta a causa dell'inalazione di gas lacrimogeni. Nelle nuove proteste, seppur di intensità inferiore rispetto a lunedì, due palestinesi sono stati uccisi da fuoco israeliano: queste sono giunte nell'anniversario della cosiddetta 'Nakba', che ricorda la 'catastrofe' palestinese, quando in coincidenza con la proclamazione dello Stato di Israele nel 1948 ci fu l'esodo di 700mila palestinesi fuggiti o espulsi dalle terre un tempo possedute.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite si è riunito d'urgenza: in questa occasione, parlando in video-collegamento da Gerusalemme il coordinatore speciale Onu per la pace in Medioriente, Nickolay Mladenov, ha chiesto alla comunità internazionale di "intervenire per evitare una guerra"; ma l'ambasciatrice Usa Nikki Haley ha difeso Israele a spada tratta sostenendo che abbia agito "con moderazione". Il tutto dopo che nella notte gli Usa avevano bloccato l'adozione di un testo del Consiglio Onu che avrebbe promosso un'indagine indipendente su quanto avvenuto nella Striscia: su questo però sono tornati in giornata Regno Unito, Germania, Svizzera e Belgio, che si sono espressi invece a favore di un'indagine indipendente. E il Kuwait ha annunciato che mercoledì intende far circolare una bozza di risoluzione Onu destinata a "fornire protezione internazionale ai civili" palestinesi.