I tre americani che erano detenuti in Corea del Nord sono stati liberati nel giorno della visita del segretario di Stato americano Mike Pompeo nel Paese, e sono ripartiti con lui verso gli Stati Uniti. Ad annunciarlo è stato il presidente americano Donald Trump, sul suo profilo Twitter. "Sono felice di informarvi che il segretario di Stato Mike Pompeo è in volo e sta tornando dalla Corea del Nord con i 3 meravigliosi gentiluomini che tutti non vediamo l'ora d'incontrare. Sembrano in buona salute", ha scritto, aggiungendo che andrà ad accoglierli nella notte (la mattina italiana) alla Andrews Air Force Base, dove l'aereo atterrerà. Kim Hak-Song lavorava per la Pyongyang University of Science and Technology quando fu arrestato nel 2017, accusato di "atti ostili". Kim Sang-Duk era stato arrestato nello stesso anno in aeroporto, mentre tentava di lasciare il Paese dopo aver lavorato per lo stesso ateneo. Kim Dong-Chul, pastore americano nato in Corea del Sud, era stato condannato nel 2016 a 10 anni di lavori forzati per sovversione e spionaggio.
"Buon incontro con Kim Jong-un. Data e luogo decisi", ha scritto ancora Trump, confermando così che un incontro tra Kim e Pompeo è avvenuto, mentre non era chiaro se fosse previsto. Pompeo è arrivato nella stessa giornata di mercoledì a Pyongyang, dove è rimasto poche ore, con la 'missione' di preparare il vertice fra Trump e Kim. Ha incontrato funzionari di alto rango mentre le voci sul possibile rilascio dei tre continuavano a susseguirsi e rafforzarsi. Da giorni si parlava di un loro avvenuto trasferimento in un hotel della capitale nordcoreana, mentre la presidenza di Seul poche ore prima del rilascio aveva detto di prevederlo come imminente. Lo stesso Trump la scorsa settimana aveva lasciato intendere che una svolta per la liberazione fosse vicina.
La visita non annunciata di Pompeo, la seconda in poche settimane ma la prima in qualità di segretario di Stato, era stata programmata per portare avanti i preparativi per il faccia a faccia Trump-Kim, incentrato sull'arsenale nucleare di Pyongyang. Pompeo aveva detto di sperare di trovare un accordo sulla data e sul luogo del summit, nonostante Trump avesse in precedenza affermato che essi fossero già stati fissati. Il vento d'ottimismo che soffiava per la distensione in corso, tuttavia, è stato contrastato nelle ultime ore sullo scenario internazionale dall'annunciato ritiro degli Usa dall'accordo sul nucleare iraniano. Annuncio che potrebbe pesare sui negoziati con la Corea del Nord, sparigliando le carte.
Il mese scorso Kim aveva incontrato nella zona demilitarizzata al confine il presidente sudcoreano, Moon Jae-in, dove i due avevano affermato il loro impegno "nell'obiettivo comune" per la "totale denuclearizzazione" della penisola. E martedì Kim ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping per la seconda volta in sei settimane, parlando di negoziati e lasciando intendere di aspettarsi reciprocità dagli interlocutori sul tema della rinuncia al nucleare. La visita di Pompeo nel Paese asiatico è arrivata in parallelo all'incontro a Tokyo tra Giappone, Corea del Sud e Cina, che hanno discusso i recenti sviluppi.