Nord Corea, a maggio chiuderà il sito dei test nucleari e cambierà fuso orario

L'accordo con il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in

A maggio la Corea del Nord smantellerà il suo sito di test nucleari di Punggye-ri. A prometterlo è stato il leader nordcoreano Kim Jong Un e a riferirlo è la presidenza sudcoreana, tramite il suo portavoce Yoon Young-chan, dopo lo storico incontro fra Kim e il presidente sudcoreano Moon Jae-In avvenuto venerdì al confine tra i due Paesi.

Come ulteriore segno di distensione in vista del summit con il presidente Usa Donald Trump, inoltre, Kim ha detto che la chiusura del sito avverrà in un evento pubblico e che saranno invitati ad assistere esperti di Usa e Corea del Sud. Mossa questa ancor più significativa visto che recentemente alcuni specialisti avevano suggerito che il sito è stato danneggiato dal sesto e ultimo test nucleare condotto a settembre da Pyongyang: "Alcuni dicono che chiudiamo un sito di test che è già inutilizzabile ma, come constateranno nella loro visita, ci sono due tunnel supplementari ancora più grandi e sono in buono stato", avrebbe detto Kim. Quello che non è chiaro, tuttavia, è se Kim intenda accogliere gli esperti americani prima o dopo il summit con Trump.

Ma non è tutto. Sempre secondo Seul, Kim avrebbe fatto esplicito riferimento a Washington: "Gli Stati Uniti si sentono respinti da noi, ma una volta che avremo parlato si renderanno conto che non sono una persona che lancia un'arma nucleare contro il Sud o gli Stati Uniti o che prenderà di mira gli Usa". "Se ci vediamo spesso (con gli Usa ndr.), se costruiamo fiducia, mettiamo fine alla guerra e alla fine promettiamo che non ci sarà un'invasione, perché dovremmo vivere con delle armi nucleari?", avrebbe proseguito.

Altro gesto conciliatorio, poi, Kim ha annunciato che cambierà l'orario in vigore in Corea del Nord, spostandolo in avanti di 30 minuti in modo da renderlo uguale a quello della Corea del Sud. In questo modo Pyongyang torna indietro rispetto alla sua mossa del 2015, quando aveva portato le lancette indietro di mezz'ora: allora aveva motivato la scelta in un'ottica nazionalista, dicendo di volere tornare al fuso orario usato prima del governo coloniale del Giappone del 1910-1945, in occasione del 70esimo anniversario della liberazione da Tokyo.

Sulle Coree è intervenuto papa Francesco nel Regina Coeli: "Accompagno con la preghiera l'esito positivo del Summit Inter-coreano di venerdì scorso e il coraggioso impegno assunto dai leader delle due parti a realizzare un percorso di dialogo sincero per una Penisola Coreana libera dalle armi nucleari", ha detto il pontefice. E poi ancora: "Prego il Signore perché le speranza di un futuro di pace e più fraterna amicizia non siano deluse, e perché la collaborazione possa proseguire portando frutti di bene per l'amato popolo coreano e per il mondo intero".

Da indiscrezioni di Cbs News, intanto, emerge che l'incontro fra Kim e Trump atteso nelle prossime settimane si terrà in Mongolia o a Singapore. Venerdì, durante la conferenza stampa congiunta con la cancelliera tedesca Angela Merkel alla Casa Bianca, Trump aveva dichiarato che adesso ci sono solo "due o tre luoghi" che vengono presi in considerazione per il summit con Kim. Quanto alla tempistica, nel corso di un comizio in Michigan l'inquilino della Casa Bianca ha affermato che che dovrebbe tenersi entro "le prossime tre-quattro settimane", in linea dunque con la sua affermazione di qualche giorno fa, quando aveva parlato di un incontro al massimo entro i primi di giugno.

Ben predisposti all'incontro sembrano anche gli Stati Uniti. Il nuovo segretario di Stato Mike Pompeo, in un'intervista ad Abc News, ha dichiarato che c'è l'obbligo di andare avanti con la diplomazia, che con Pyongyang c'è una reale opportunità di progressi e che, nell'incontro da lui avuto con con Kim quando era ancora a capo della Cia, si è discusso di un meccanismo per la denuclearizzazione. "Abbiamo parlato parecchio di come potrebbe essere un meccanismo completo, verificabile e irreversibile", ha detto Pompeo.