Israele, Netanyahu annulla accordo con Unhcr su migranti

Il patto, che prevedeva il ricollocamento di migliaia di migranti africani in alcuni Paesi occidentali, aveva creato polemiche anche in Italia

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato l'annullamento dell'accordo con l'agenzia Onu per i rifugiati Unhcr che prevedeva il ricollocamento di migliaia di migranti africani in alcuni Paesi occidentali e la regolarizzazione di un numero pari di migranti in Israele. Ma ha assicurato: "Malgrado le restrizioni giuridiche e le crescenti difficoltà continueremo con determinazione a fare di tutto per far uscire i clandestini dal Paese". 

L'annuncio è giunto dopo che lunedì sera, con un post su Facebook, Netanyahu aveva annunciato la sospensione dell'intesa, e a seguito delle crescenti pressioni da parte della destra israeliana, fra cui tradizionali sostenitori di Netanyahu, conto la regolarizzazione di migliaia di migranti. "Dopo avere sentito numerosi commenti su questo accordo, ne ho esaminato i pro e i contro e ho deciso di annullarlo", ha affermato Netanyahu.

Dal canto suo, l'Unhcr spera che Israele "riconsidererà presto" la sua decisione. È quanto ha detto ad Afp un portavoce dell'Unhcr, William Spindler. "L'Unhcr ha preso atto dell'annuncio del premier israeliano Netanyahu, che ha cancellato l'accordo Israele-Unhcr del 2 aprile su soluzioni per eritrei e sudanesi che vivono in Israele" ma "continuiamo a credere nella necessità di un accordo win-win da cui possano trarre beneficio Israele, la comunità internazionale e le persone che hanno bisogno di asilo, e speriamo che Israele riconsidererà presto la sua decisione", afferma il portavoce in un'e-mail ad Afp.