Sparatoria Florida, Trump incolpa l’Fbi. Studenti marceranno a Washington

L'obiettivo è "costringere" i politici a discutere una riforma sul controllo delle armi

Donald Trump si scaglia (di nuovo) contro l'Fbi. Il presidente americano ha accusato l'agenzia di aver ignorato "molti segnali" che avrebbero potuto impedire la sparatoria nella scuola di Parkland in Florida, accusandola di dedicare invece "troppo tempo" a tentare di provare la collusione tra il suo staff elettorale e la Russia. Il Bureau ha ammesso mancanze nella gestione delle segnalazioni ricevute, cui non ha fatto seguire le dovute indagini, e questo è stato per Trump lo spunto per tentare di segnare un punto politico nelle indagini sul cosiddetto Russiagate.

Nel frattempo, gli studenti sopravvissuti alla strage del liceo Marjory Stoneman Douglas, dove il 19enne Nikolas Cruz ha ucciso con un fucile d'assalto 17 persone, hanno annunciato che marceranno a Washington il 24 marzo. Marce parallele si terranno in tutto il Paese, con l'obiettivo di "costringere" i politici a discutere una riforma sul controllo delle armi, facendo sì che il massacro della Florida "sia l'ultimo". Sabato centinaia di persone, tra cui gli stessi studenti sopravvissuti, si sono raccolti a Fort Lauderdale chiedendo nuove leggi e criticando duramente i politici sostenuti dalla National Rifle Association (NRA). Tra essi lo stesso Trump, la cui campagna elettorale nel 2016, secondo il Center for Responsive Politics, ha ricevuto 30,3 milioni di dollari dalla potente lobby delle armi e dai suoi associati, sul totale di 54 milioni di dollari destinati ai repubblicani perché controllassero Casa Bianca e Congresso. Ha fatto il giro del mondo il video dell'intervento di una ragazza, Emma Gonzalez, che tra le lacrime ha urlato contro Trump: "Vergognati".

Il presidente, così come altri repubblicani, nelle ore successive alla strage ha preso la parola per offrire "pensieri e preghiere" per le vittime e le loro famiglie. Nel suo discorso alla nazione, ha anche parlato della "difficile questione dei disturbi mentali". Questo dopo che proprio lui, in una delle sue prime azioni da presidente, ha fatto marcia indietro su regole pronte a entrare in vigore, che avrebbero reso più difficile acquistare armi da fuoco alle persone con malattie mentali note. "Sono molto triste che l'Fbi abbia ignorato tutti i molti segnali mandati dal killer della Florida, questo non è accettabile", l'agenzia "ha passato troppo tempo tentando di provare la collusione russa con la campagna Trump 2016", ha scritto su Twitter. Solo due giorni prima, venerdì, il procuratore speciale Robert Mueller aveva annunciato l'incriminazione di 13 russi per ingerenza nelle elezioni. Il tweet fa riferimento al fatto che il Bureau ha ammesso di non aver agito adeguatamente, in particolare nel ricevere una segnalazione il 5 gennaio, sul fatto che Cruz possedeva armi, voleva uccidere delle persone, e volva potenzialmente farlo in una scuola.