Continua su Oxfam la bufera per lo scandalo sessuale che ha coinvolto i suoi operatori ad Haiti, e che rischia di travolgere altre ong. La vice direttrice dell'organizzazione Penny Lawrence si è dimessa, mentre l'Ue e il governo di Londra hanno minacciato di tagliare i fondi.
È la ricaduta delle rivelazioni del Times, secondo cui nel 2011 operatori impegnati ad Haiti a seguito del devastante terremoto dell'anno precedente pagarono giovani donne in cambio di prestazioni sessuali, portandole in case e alberghi pagati da Oxfam, che in seguito avrebbe 'insabbiato' il caso. Ma lo scandalo sembra allargarsi: sono più di 120 gli operatori di varie ong accusati di abusi sessuali nell'ultimo anno, riporta il Times, 87 di Oxfam (in 53 casi denunciati alla polizia), 31 di Save the Children (10 alla polizia), due di Christian Aid.
Il quotidiano ha accusato Oxfam di aver insabbiato il caso e così l'ong è finita nel mirino non solo per la condotta del suo personale, ma anche per mancanza di trasparenza. Il gruppo di organizzazioni umanitarie con base nel Regno Unito ha respinto l'accusa e ha fatto sapere che nel 2011 aveva lanciato immediatamente un'indagine interna. Quattro operatori erano stati licenziati e ad altri tre era stato consentito di dimettersi prima della fine delle indagini (tra essi il direttore nel Paese, Roland van Hauwermeiren), ha assicurato l'ong.
L'Unione europea è intervenuta minacciando il taglio dei fondi. La Commissione "si aspetta che suoi partner si attengano a severi codici di condotta etica e professionale e adotta un approccio di tolleranza zero nei confronti di qualsiasi cattiva condotta da parte di organizzazioni che ricevono i fondi europei", ha dichiarato una portavoce, esprimendo l'auspicio che Oxfam "chiarisca in pieno tutte le accuse con la massima trasparenza e urgenza" e sottolineando che l'esecutivo Ue è pronto "a rivedere, e se ce necessario a cessare, i fondi a qualsiasi partner che non rispetti gli standard etici". Poi è arrivato l'annuncio delle dimissioni della vice direttrice generale, Penny Lawrence, incaricata del programma ad Haiti all'epoca dei fatti.
"Sono molto triste di annunciare che mi sono dimessa", a seguito delle notizie sul "comportamento del nostro staff in Ciad e ad Haiti", "mi vergogno che questo sia accaduto sotto la mia supervisione e me ne assumo totale responsabilità", ha dichiarato. La ormai ex direttrice ha anche ammesso che a tali condotte, non solo quella ad Haiti ma anche una analoga in Ciad nel 2006, "non abbiamo risposto in maniera adeguata".
Domenica la nuova presidente del cda di Oxfam, Caroline Thomson, si era scusata e aveva annunciato nuove misure per prevenire e gestire il tema degli abusi sessuali. Intanto, la segretaria britannica allo Sviluppo internazionale, Penny Mordaunt, ha incontrato rappresentanti di Oxfam, definendo le accuse "scioccanti". Il suo ministero ha già sottolineato che "rieasaminerà il lavoro" dell'ong, minacciando un taglio dei fondi governativi (Oxfam, secondo Indipendent, riceve 300 milioni di sterline l'anno dal governo). L'organizzazione sabato aveva fatto sapere di ricevere "meno del 10% del suo totale finanziamento" da Londra e di sperare di poter continuare a collaborare con quest'ultima.