Esplode autobomba a Kabul, 103 morti e 235 feriti. Emergency: “È un massacro”

L'esplosione è avvenuta in una zona molto affollata della capitale afgana

"Un massacro". Così Emergency definisce l'attacco di stamattina a Kabul, in Afghanistan. A saltare in aria è stata un'ambulanza: il kamikaze l'ha utilizzata per passare i posti di blocco della polizia nel centro della città, vicino alla sede del ministero dell'Interno, uno dei quartieri più vivaci della capitale.

L'ultimo bilancio dell'attacco, che è stato rivendicato dai talebani, è di 103 morti e 235 feriti, come ha riferito il ministro dell'Interno afghano, Wais Barmak. Si tratta di uno degli attentati con più vittime a colpire la capitale negli ultimi anni. "Il kamikaze ha utilizzato un'ambulanza per passare i posti di blocco. Al primo controllo ha detto che stava portando un paziente verso l'ospedale Jamuriat", riferisce ad Afp Nasrat Rahimi, portavoce aggiunto del ministero dell'Interno. "Al secondo posto di blocco, invece, è stato identificato e ha fatto esplodere la carica".

L'attentato è avvenuto davanti a una delle barriere che proteggono l'accesso a una strada che porta alle sedi di diverse istituzioni: uffici del ministero dell'Interno, sede della polizia, delegazione dell'Unione europea, e il liceo per ragazze Malalai. Ma si ritiene che l'obiettivo privilegiato fosse l'Alto consiglio per la pace, che è incaricato dei negoziati con i talebani, al momento bloccati. L'attacco è stato rivendicato dal portavoce dei talebani su WhatsApp: "Un martire ha fatto saltare in aria la sua autobomba vicino al ministero dell'Interno, dove si trovavano numerose forze di polizia".

L'esplosione, fortissima, ha letteralmente scosso la capitale. Le finestre dell'ufficio di Afp, che si trova a circa 2 chilometri di distanza, hanno tremato. A "Chicken Street", cioè la vicina strada degli antiquari, le vetrine si sono infrante come in tutti i quartieri a diverse centinaia di metri dal luogo dell'attentato. Un fotografo di Afp che si è recato sul posto immediatamente ha visto diversi corpi di vittime insanguinati, "morti e feriti" sui marciapiedi, che i residenti aiutavano a soccorrere. Numerose vittime – uomini donne e bambini – portate nell'ospedale Jamuriat sono state curate nei corridoi, sommersi di pazienti, riferisce ancora il fotoreporter di Afp.

 

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