Brexit, sì del Parlamento Ue all’accordo Londra-Bruxelles

Per Strasburgo l'uscita della Gran Bretagna è "legittima" e l'intesa è sufficiente per aprire la fase due dei negoziati

Via libera del Parlamento europeo ad una risoluzione su Brexit. Il testo prende atto che il referendum "rappresenta una legittima scelta di uno Stato membro di lasciare l'Unione". E viene data luce verde all'accordo preliminare Bruxelles-Londra, siglato nei giorni scorsi.

Rimangono ancora diversi punti da chiarire, e toccano i diritti dei cittadini. Anzitutto, bisogna capire se i diritti dei cittadini europei residenti nel Regno unito sono applicabili anche ai loro coniugi e partner. In secondo luogo, andrà chiarito se i cittadini britannici che risiedono regolarmente nel Continente potranno usare il loro permesso in tutti i Paesi europei, e non solo in quello che lo ha rilasciato. In terzo luogo, la procedura per ottenere tali diritti deve essere basata "su un modulo per famiglia, a costo zero – ha detto Guy Verhofstadt, capogruppo di Alde e delegato dall'Europarlamento per il dossier Brexit – lasciando l'onere della prova all'Home Office di Londra, cioé alle autorità britanniche". C'è il nodo del confine dell'Irlanda del Nord, di cui si e' parlato a lungo nei giorni scorsi. E c'e' la questione sui futuri membri dell'Ue e delle loro relazioni con Londra.

Il Parlamento di Strasburgo, tra le altre cose, chiede di aprire la 'Fase 2' dei negoziati ai leader nazionali del Continente. Questi si riuniranno domani e venerdì a Bruxelles per un Consiglio europeo. La risoluzione, non vincolante, considera "sufficienti" i progressi ottenuti finora nei negoziati tra Londra e Bruxelles. Il risultato di tali trattative, che andranno avanti a lungo, dovrà avere l'avallo finale dell'emiciclo di Strasburgo. Nel caso in cui questo non arrivasse, si andrebbe al cosiddetto 'Brexit with no deal', cioé un'uscita senza accordo (ipotesi poco auspicabile da tutte le parti).

L'eurodeputato del Pd Roberto Gualtieri, membro del gruppo di orientamento sulla Brexit dell'Eurocamera, si è detto fiducioso che gli accordi verranno riversati in un apposito trattato. Questo dovrebbe essere varato alla fine del processo negoziale e prima dell'uscita, prevista a marzo 2019. "Alcune cose possono essere gia' scritte", sostiene Gualtieri. Guy Verhofstadt spinge invece affinché già l'accordo preliminare Londra-Bruxelles sia "messo su carta", in un "testo legale per un accordo di uscita", "anche prima della Fase 2" dei negoziati tra Regno unito e l'Ue.

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, si professa "ottimista" sulla Fase 2: "Dobbiamo assicurare che la dichiarazione congiunta Ue e Regno Unito sia pienamente e fedelmente tradotta nella formulazione del trattato per l'uscita", ha detto dopo il voto della risoluzione.