Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, darà al Pentagono sei mesi di tempo per applicare in modo completo la sua decisione, annunciata a luglio, di bandire i transessuali dall'esercito. È quanto riportano i media Usa, secondo cui la Casa Bianca sta preparando le direttive da inviare nei prossimi giorni al Pentagono, aprendo così il periodo di sei mesi previsto per la loro applicazione.
Stando a uno studio commissionato proprio dal dipartimento della Difesa, nel 2016 il numero di trans che prestavano servizio nelle forze armate Usa oscillava fra 1.300 e 6.600 su un totale di 1,3 milioni di facenti parte del corpo militare.
Secondo quanto riportano i media Usa, stando alle direttive il capo del Pentagono James Mattis dovrà valutare le espulsioni in base alle capacità di dispiegamento dei soldati, espellendo dalle forze armate i trans in divisa che non possono essere dispiegati in zone di guerra o partecipare a missioni di lunga durata. Inoltre, secondo il Wall Street Journal, il documento negherà future ammissioni di trans nell'esercità e fermerà le spese per trattamenti medici per i soldati trans già in servizio.
Trump aveva annunciato il divieto dei trans in esercito su Twitter lo scorso 26 luglio: "Dopo aver consultato i generali e gli esperti militari, siete avvisati che il governo degli Stati Uniti non accetterà né permetterà che individui transgender prestino servizio in alcuna unità dell'esercito. Il nostro esercito deve essere concentrato su vittorie schiaccianti e decisive e non può sostenere il tremendo costo medico e il disagio che i trangender nell'esercito comportebbero", aveva scritto in una serie di post.
Un gruppo di militari trans ha depositato una denuncia contro la decisione di Trump in un tribunale di Washington dopo quell'annuncio. A giugno del 2016 l'allora presidente Usa Barack Obama aveva annunciato lo stop del divieto per i trans dichiarati di prestare servizio nell'esercito, ma il loro reclutamento sarebbe dovuto cominciare a gennaio del 2018.