A Gerusalemme la tensione resta altissima. Israele ha installato telecamere di sorveglianza agli ingressi della Spianata delle moschee, mentre non è chiaro se rimuoverà i metal detector che hanno scatenato la rabbia dei palestinesi. I nuovi controlli agli accessi del luogo sacro ad arabi, ebrei e cristiani sono stati introdotti dopo l'attacco del 14 luglio in cui sono stati uccisi due poliziotti israeliani, e sono interpretati dai palestinesi come una modifica al delicato status quo e come un tentativo di prendere il controllo della zona.
Le proteste – Violente proteste contro i metal detector (finite con cinque palestinesi morti) sono scoppiate venerdì, seguite dall'assassinio di tre coloni ebrei da parte di un palestinese in Cisgiordania. Israele oggi, ha installato le telecamere di sorveglianza. "Stiamo gestendo questa cosa con calma, determinazione e responsabilità, continueremo ad agire per mantenere la sicurezza", ha dichiarato il premier Benjamin Netanyahu in mattinata, in vista di una riunione del gabinetto di sicurezza in serata. Ciò dopo che il generale Yoav Mordechai, coordinatore del governo nei Territori, aveva dichiarato a Bbc che Israele non ha interesse a cambiare lo status quo ed è pronto a "valutare altri sistemi di sicurezza, anche rimuovendo i metal detector" e analizzando "altre soluzioni" proposte dai musulmani. Ma Tzachi Hanegbi, ministro per la Cooperazione regionale e membro del partito Likud, ha tuonato: I metal detector "resteranno. Gli assassini non ci diranno mai come perquisire gli assassini".