E' morta all'età di 89 anni Simone Veil, politica e accademica, figura centrale della vita politica francese per oltre quarant'anni. È stata la prima presidente del Parlamento europeo e ministra del governo di Parigi negli anni Settanta.
Nata a Nizza nel 1927, a 16 anni fu deportata ad Auschwitz-Birkenau. Sopravvissuta al campo di concentramento con due sorelle, per mano del nazifascismo perse i genitori e un fratello. Dopo il matrimonio nel 1946 con Antoine Veil, intraprese la carriera di avvocato per poi entrare al ministero della Giustizia e al Consiglio superiore della magistratura. Negli anni Settanta la scelta di dedicarsi alla politica, nata dal suo impegno in difesa dei diritti delle donne. Nel 1974 è nominata ministra della salute dal presidente Valery Giscard d'Estaing. Ricoprirà questo ruolo nei governi di Jacques Chirac e Raymond Barrdal, facendosi promotrice nel 1975 della legge che legalizzò l'aborto in Francia.
Convinta europeista, Simone Veil fu eletta al Parlamento europeo, di cui è stata presidente nel 1979. Negli anni Novanta il ritorno alla politica francese, nuovamente nel ruolo di ministra della Salute, degli Affari sociali e della Città dal 1993 al 1995 nel governo di Edouard Balladur (1993-95). Quindi il passaggio al Consiglio costituzionale, dal 1998 al 2007. Veil è stata a lungo leader dell'Unione per la Democrazia Francese, partito liberale centrista che è poi confluito nel 2007 nel Movimento Democratico.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso "le più vive condoglianze alla famiglia di Simone Veil" auspicando che "il suo esempio possa ispirare i nostri compatrioti che vi troveranno il meglio della Francia".