L'esercito iracheno ha riconquistato la Grande moschea al-Nuri di Mosul, nella parte vecchia della città rimasta l'ultima roccaforte dello Stato islamico in Iraq. La battaglia per la totale ripresa di Mosul non è finita, ma Baghdad assicura che è questione di giorni. E le forze armate hanno dichiarato alla tv di stato: il 'califfato' "è caduto". Nella moschea al-Nuri, ridotta in macerie dai bombardamenti dei jihadisti, il leader dell'Isis Abu Baghr al-Baghdadi il 29 giugno 2014 fa aveva dichiarato la nascita del 'califfato' nei territori di Siria e Iraq. Mancherebbero solo 800 metri quadrati per liberare del tutto la città, dove però la resistenza degli estremisti si prospetta durissima, anche a causa delle strade molto strette e della presenza di civili.
La ripresa della moschea risalente al XII secolo, assieme alla quale è stata liberata anche la zona di Sarijkhanah, è una vittoria altamente simbolica, dopo che le truppe di Baghdad e curde da oltre otto mesi combattono per riprendere in controllo totale di Mosul, con il sostegno della coalizione internazionale. "Il loro fittizio stato è caduto", ha detto un portavoce dell'esercito, il generale Yahya Rasool, parlando alla tv irachena. L'edificio religioso è però ridotto a un cumulo di macerie, perché il 21 giugno i combattenti estremisti lo hanno distrutto con una serie di esplosioni mentre i soldati erano impegnati nell'offensiva nella loro direzione. I video diffusi dall'esercito hanno mostrato le rovine e quel che resta dell'antico minareto Hadba, di cui esiste ormai soltanto la base. La bandiera nera dell'Isis ha sventolato sul minareto per tre anni, dall'estate del 2014.
Ora le autorità di Baghdad prevedono che la battaglia si concluderà nel giro di qualche giorno. I jihadisti sono messi all'angolo in pochi quartieri della città vecchia di Mosul, dopo che già erano stati cacciati dalla parte orientale al di là del fiume Tigri. Sarebbero poche centinaia i combattenti rimasti, e decine di migliaia i civili intrappolati nella città vecchia, usati come scudi umani e nell'impossibilità di fuggire. Il premier Haider al-Abadi, ha riferito Reuters, ha diffuso una nota in cui annuncia di aver "dato istruzioni per portare la battaglia alla sua conclusione". E i team di specialisti devono ripulire l'area dagli ordigni e dalle trappole piazzate dall'Isis per frenare l'avanzata militare. Intanto, al-Baghdadi ha da tempo lasciato Mosul e la guida delle operazioni a comandanti sul posto: si starebbe nascondendo nella zona di confine tra Iraq e Siria, secondo fonti militari statunitensi e irachene.