La candidata dell'estrema destra alle presidenziali francesi Marine Le Pen attacca il rivale centrista Emmanuel Macron all'indomani della loro qualificazione per il secondo turno del 7 maggio: sulla questione del terrorismo islamista "possiamo dire che Macron è debole", ha affermato Le Pen. "Macron non ha alcun progetto per proteggere il popolo francese davanti ai pericoli islamisti", ha detto ancora, aggiungendo che il ballottaggio con Macron è un referendum sulla "globalizzazione incontrollata".
Saranno il centrista indipendente e la leader dell'ultradestra ad affrontarsi nel secondo turno delle presidenziali francesi, il 7 maggio. Secondo i dati definitivi, resi noti dal ministero dell'Interno, Macron è avanti con il 23,8% dei voti seguito da Le Pen, ferma al 21,6%. Nel suo discorso, il 39enne ex ministro che si è presentato come alternativa ai due storici maggiori partiti ha promesso di unire tutti i francesi e di essere il presidente di tutti, "contro le minacce dei nazionalismi". Le Pen ha parlato invece di "un'opportunità storica" per i francesi e si è proposta come "la vera alternanza", descrivendo Macron come "l'erede" del presidente uscente François Hollande e dei suoi "fallimenti", e pertanto non credibile.
E proprio poco fa è arrivato l'endorsement di Hollande, che ha detto: "Di fronte al rischio che la vittoria di Marine Le Pen comporterebbe, non possiamo tacere o rifugiarci nell'indifferenza. Da parte mia, voterò Emmanuel Macron".
Gli altri candidati hanno ammesso la sconfitta (fatta eccezione per Melenchon che intende aspettare il risultato delle grandi città), e sin da subito i rappresentanti dei due maggiori partiti, il conservatore François Fillon e il socialista Benoit Hamon, hanno invitato i loro sostenitori a votare il candidato europeista al ballottaggio. Obiettivo: sconfiggere l'ultradestra euroscettica e xenofoba del Front National. Attorno a loro hanno serrato le fila esponenti di spicco di entrambi i colori, dal premier socialista Bernard Cazeneuve al sindaco conservatore di Bordeaux ed ex ministro degli Esteri Alain Juppé.