Tillerson: Il regno di Bashar Assad sta arrivando alla fine

Il Cremlino pensa che il segretario di Stato Usa possa incontrare il presidente Putin. Alfano: No a nuove sanzioni

Gli Stati Uniti sperano che la Russia abbandonerà il suo sostegno al presidente siriano Bashar Assad perché azioni come l'attacco chimico della scorsa settimana gli hanno tolto ogni legittimità. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Rex Tillerson. "È chiaro che il regno della famiglia Assad sta arrivando alla fine" ha aggiunto.

Intanto il Cremlino non esclude che il segretario di Stato americano, che comincia oggi la sua prima visita in Russia, possa incontrare il presidente russo Vladimir Putin, nonostante ieri avesse fatto sapere che l'incontro non era in agenda. "Ancora non posso confermarlo", ha detto oggi il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, rispondendo a una domanda sulle informazioni riportate da alcuni media russi, che parlavano di un incontro fra Putin e Tillerson. Secondo il giornale online Rbk, l'incontro si terrà domani, mercoledì, secondo e ultimo giorno della visita di Tillerson a Mosca. Il numero uno della diplomazia Usa arriverà nella capitale russa stasera, dopo la partecipazione al G7 dei ministri degli Esteri a Lucca. La visita di Tillerson a Mosca è preceduta da giorni di grande tensione fra Russia e Stati Uniti, soprattutto a seguito del raid Usa di venerdì contro una base dell'aviazione siriana, in risposta all'attacco chimico di martedì scorso di cui Washington attribuisce la responsabilità al governo del presidente siriano Bashar Assad, alleato della Russia. È atteso che Tillerson faccia pressioni sul Cremlino affinché ritiri il suo appoggio a Damasco, mentre Mosca dovrebbe chiedere spiegazioni agli Usa per il bombardamento in Siria. Dell'agenda di Tillerson a Mosca si sa soltanto che domani incontrerà il suo omologo russo, Sergey Lavrov, con il quale oltre che di Siria dovrebbe parlare della presunta ingerenza russa nelle elezioni presidenziali statunitensi dell'8 novembre scorso.

ALFANO: COINVOLGERE RUSSIA, NO NUOVE SANZIONI.  "La Russia non va isolata, anzi nei limiti del possibile va coinvolta nel processo di transizione politica sulla Siria". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, parlando con i giornalisti al termine della riunione allargata sulla Siria. Sulla necessità che la Russia non venga isolata, Alfano ha assicurato che il G7 "la pensa in modo significativamente unito", mentre sulle ipotesi di nuove sanzioni, avanzate ieri dal ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, iAlfano ha detto che "ognuno ha espresso la propria opinione, ma mi pare prevalente la linea di coinvolgere la Russia , al fine di una concreta collaborazione che eviti un conflitto militare e avvii un processo politico".

 "Il nostro approccio è stato chiaro: in questo momento non c'è il consenso su nuove sanzioni come strumento per raggiungere l'obiettivo, ed esistono su questo tema sensibilità diverse" ha aggiunto. "L'approccio italiano – ha spiegato Alfano – è che le sanzioni non sono il fine ma il mezzo per arrivare a un obiettivo",  e il G7 "è a sostegno delle sanzioni che già ci sono".