Sono più di 50, forse più di cento, le vittime dell'attacco aereo con armi chimiche denunciato da attivisti, medici e soccorritori nella provincia siriana di Idlib. Il regime di Damasco nega di esserne responsabile, e ha puntato il dito contro le forze ribelli, che a loro volta negano. Fotografie e video scioccanti delle vittime sono state diffuse sui social network: mostrano adulti e bambini seminudi sdraiati a terra mentre i soccorritori spruzzano loro addosso acqua, persone sulle barelle degli ospedali, senza vita o con il volto coperto dalle maschere di ossigeno. Save the Children ha confermato che i sintomi sono coerenti con quelli da gas nervini. Ad aggravare i fatti è stato un raid avvenuto ore dopo, che ha colpito un ospedale dove le vittime erano state curate: nessuna vittima perché la clinica era ormai vuota. L'attacco arriva in coincidenza con la conferenza internazionale sulla Siria, mentre da Nazioni Unite, Unione europea e potenze occidentali sono piovuti condanne e appelli perché i responsabili siano individuati e portati davanti alla giustizia. Il Consiglio di sicurezza Onu si riunirà oggi d'urgenza, su richiesta di Francia e Regno Unito.
E proprio questi Paesi, assieme agli Usa, hanno già preparato una proposta di risoluzione del Consiglio di sicurezza per condannare l'attacco.
DECINE DI VITTIME, ANCHE TANTI BAMBINI. L'Osservatorio siriano dei diritti umani ha aggiornato il bilancio delle vittime dell'attacco di ieri su Khan Sheikhoun, che sarebbe stato condotto con armi chimiche. Secondo gli attivisti, i morti sono almeno 72, fra cui 20 bambini e 17 donne. L'Osservatorio ribadisce, citando fonti mediche sul posto, che ieri la cittadina nella provincia di Idlib è stata "bombardata con materiale ritenuto gas", sulla base dei sintomi presentati dalle vittime.
LE ARMI CHIMICHE. Il presidente del Consiglio locale di opposizione, Osama al Siada, ha detto a Efe che a bombardare sono stati gli aerei delle forze governative, che hanno usato gas cloro e sarin. "Tre raid sono stati contro abitazioni di civili nel quartiere nord, il quarto sul centro dell'abitato", dopo le 6.50 ha detto. Intere persone sono morte mentre dormivano, altre perché gli ospedali non erano in grado di soccorrerli. Alcuni feriti sono stati portati in ospedali più lontani, anche in Turchia. Per Save the Children i sintomi sono coerenti con quelli da gas nervini, come il sarin: spiega infatti che i medici sul posto hanno raccontato di bambini sotto i sei anni, appena coscienti, che faticavano a respirare, con il naso che colava e le pupille contratte.
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IL RAID SULL'OSPEDALE. Ore dopo il presunto attacco con armi chimiche, gli aerei da guerra sono tornati e hanno bombardato l'ospedale locale, mettendolo fuori uso. Secondo racconti di testimoni sul posto, a bombardare sarebbero stati gli aerei russi, che nella guerra appoggiano Assad.
DAMASCO NEGA RESPONSABILITA'. Prima una fonte militare di alto rango delle forze del regime, poi il comando generale, hanno negato di essere responsabili dell'attacco con armi chimiche. Un portavoce ha affermato che esse non sono state usate e non lo saranno, in nessun tempo e in nessun luogo, dando invece la colpa ai "terroristi" dell'opposizione e ai loro alleati. Anche Mosca ha precisato che nessun attacco aereo è stato condotto oggi dalle sue forze nella zona.
CONDANNE. Mentre Francia e Regno Unito hanno chiesto e ottenuto una riunione del Consiglio di sicurezza, condanne sono arrivate da ogni parte. L'alta rappresentante per la Politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini, ha parlato di "primaria responsabilità" del regime, perché deve "proteggere il suo popolo". La Turchia ha parlato di "crimine contro l'umanità", mentre il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, ha chiesto che si indaghi sui fatti e parlato di "crimine di guerra". L'inviato speciale delle Nazioni unite per la Siria, Staffan de Mistura, parlando di fatti "orribili", ha chiesto anch'egli che i responsabili siano individuati. La Casa Bianca ha attribuito questo "attacco atroce" al regime di Assad e imputato la responsabilità all'ex presidente Barack Obama, che ha definito troppo "debole". "L'Italia sarà in prima linea al consiglio di sicurezza dell'Onu nella riunione d'urgenza" e "domani alla conferenza di Bruxelles sulla Siria, nel condannare l'uso di armi di distruzione di massa contro la popolazione siriana e nel chiedere con forza che vengano individuati i responsabili di questo crimine contro l'umanità", ha detto invece il ministro degli Esteri, Angelino Alfano.