Siria accusa Francia, Gb, Turchia e Arabia Saudita del raid chimico

Nell'attacco sono morte almeno 72 persone, di cui 20 bambini

La Siria nega nuovamente ogni responsabilità nell'attacco chimico di ieri a Khan Sheikhoun, attribuendolo ai gruppi terroristi e a Regno Unito, Francia, Turchia, e Arabia Saudita. Ad affermarlo è stato il vice ministro degli Esteri di Damasco, Fayssal Mikdad, in un'intervista alla tv al-Mayadeen, ripresa dall'agenzia di stato siriana Sana. Mikdad ha chiesto alla comunità internazionale di perseguire i veri responsabili dell'attacco, affermando che la conferenza di oggi a Bruxelles sarà usata per confezionare accuse contro il suo Paese. "Condanniamo con forza questi attacchi contro il nostro popolo da parte delle organizzazioni terroristiche e dei loro sostenitori, in particolare i regimi turco e saudita", ha detto Mikdad.

Ha aggiunto anche che il governo siriano ha fornito all'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche le informazioni sull'importazione nel Paese di armi chimiche da parte di gruppi combattenti ribelli, mentre Damasco resta impegnato contro l'uso di queste sostanze. Ha anche detto che le forze armate governative non dispongono di armi chimiche e non le hanno mai usate, né lo faranno, e che Damasco ha rispettato tutti i suoi impegni con l'Organizzazione.