Il candidato conservatore alle presidenziali francesi, François Fillon, si è lamentato oggi di essere vittima di una "strumentalizzazione" della giustizia, dicendo che questa è la ragione per cui non abbandonerà la corsa per l'Eliseo nonostante sarà probabilmente formalmente accusato, al contrario di quanto aveva promesso. "Avevo detto che se fossi stato accusato non sarei stato candidato, ma a condizione che le circostanze fossero normali", ha detto Fillon in un'intervista alla radio Europe 1. Ha aggiunto che "dal momento che affronto una strumentalizzazione, non mi presterò agli ordini di chi strumentalizza la giustizia privando la destra e il centro del candidato che è portatore delle loro speranze e dei loro valori". Fillon dovrà comparire il 15 marzo davanti ai giudici istruttori che si occupano dell'indagine sui presunti impieghi fittizi che lui avrebbe procurato, con soldi pubblici, alla moglie Penelope e a due figli, e lui stesso ha annunciato che probabilmente sarà accusato formalmente, in particolare di appropriazione indebita di fondi pubblici.
Nell'intervista di oggi, Fillon ha suggerito che dietro a tutto questo ci sia la volontà del "sistema" di costringerlo a rinunciare e che questo abbia a che vedere con il suo programma economico. "È in ragione delle mie posizioni economiche, in ragione delle posizioni conservatrici che ho potuto adottare in un certo numero di questioni sociali?", ha chiesto retoricamente. Poi un riferimento alle rivelazioni di ieri del 'Journal du Dimanche' (Jdd), che ieri ha riportato che Fillon avrebbe ricevuto in regalo degli abiti per un valore di 48.500 euro dal 2012, comprati nel negozio parigino esclusivo Arnys, specializzato in vestiti su misura, in cui Fillon è cliente fisso; secondo il giornale, inoltre, 35.500 euro sono stati pagati in contanti, aspetto questo smentito da fonti vicine al politico. "Ogni giorno si scende un po' di più nell'intrusione nella mia vita privata", ha detto Fillon, aggiungendo che ci sono "decine di giornalisti" che "frugano nella spazzatura per occuparsi dei miei abiti, domani delle mie camicie e, perché no, delle mie mutande".