Nella prima telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente Usa Donald Trump dopo l'insediamento alla Casa Bianca, chiamata che risale al 28 gennaio, Trump ha denunciato il trattato 'New START' che pone dei limiti alle testate nucleari di Washington e Mosca, dicendo che si tratta di un cattivo accordo per gli Stati Uniti. È quanto riferiscono due fonti ufficiali Usa e un ex funzionario Usa a conoscenza dei dettagli della chiamata. Secondo le fonti, quando Putin ha sollevato la possibilità di estendere il trattato del 2010, Trump ha fatto una pausa per chiedere ai suoi aiutanti cosa prevedesse il trattato e poi ha detto a Putin che si tratta di uno dei tanti cattivi accordi negoziati dall'amministrazione Obama perché favorisce la Russia. Nel comunicato emesso dopo la telefonata del 28 gennaio, durata circa un'ora, la Casa Bianca non aveva riferito della discussione sul 'New START'.
Tra le fonti ci sono sono due persone che sono state informate da attuali funzionari dell'amministrazione, che hanno a loro volta letto appunti dettagliati presi durante la telefonata; e a una delle fonti sono state mostrate parti degli appunti. La terza fonte, invece, è stata aggiornata sulla telefonata. Reuters non ha potuto visionare gli appunti relativi alla chiamata, che sono classificati.
Il trattato 'New START' dà tempo a Stati Uniti e Russia fino a febbraio del 2018 per ridurre le testate nucleari a non oltre 1.550, il livello più basso da decenni; e limita anche il dispiegamento di missili basati su terra e sottomarini. L'accordo può essere esteso per altri cinque anni, fino al 2021, se c'è reciproca intesa in merito, ed è proprio questa la questione sollevata da Putin nel corso della telefonata. Il segretario di Stato scelto da Trump, Rex Tillerson, durante le audizioni in Senato per la sua conferma ha detto che sosteneva il trattato, che è stato ratificato dal Senato Usa a dicembre del 2010 con 71 voti a favore e 26 contrari; insieme ai democratici allora votarono a favore anche 13 senatori repubblicani.
Due ex funzionari spiegano che solitamente, prima di una telefonata con un leader straniero, un presidente riceve un briefing approfondito scritto redatto dallo staff del Consiglio nazionale di sicurezza dopo consultazioni con le agenzie pertinenti, come dipartimento di Stato, Pentagono e intelligence. Inoltre poco prima della chiamata il presidente riceve di solito un 'pre-briefing' verbale da parte del consigliere per la sicurezza nazionale e del principale aiutante sulla questione oggetto della chiamata. Ma, secondo quanto risulta a due delle fonti, Trump non ha ricevuto un briefing da parte di esperti di Russia del Consiglio nazionale di sicurezza e delle agenzie di intelligence prima della telefonata con Putin; inoltre Reuters non è stata in grado di accertare se Trump abbia ricevuto un aggiornamento da parte del suo consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse