Le squadre di soccorso hanno recuperato la seconda scatola nera dell'aereo militare russo Tu-154 precipitato domenica nel mar Nero con 92 persone. Lo rende noto il ministero della Difesa russo in una nota stampa in cui si precisa che i sommozzatori stanno lavorando initerrottamente da quattro giorni per cercare di recuperare i resti delle vittime.
Il registratore principale dei parametri di volo è stato trovato ieri e gli specialisti hanno iniziato subito la sua lettura. I primi dati ottenuti non hanno permesso di stabilire una causa prioritario dell'incidente, secondo quanto fa sapere l'agenzia di stampa Ria Novosti citando una fonte vicina alle indagini.
Gli inquirenti stanno vagliando una serie di ipotesi, tra cui la pista più accreditata sembra essere quella di un errore del pilota. Un'altra fonte consultata da Interfax, inoltre, spiega che "secondo dati preliminari, si sono guastati i flap" delle ali dell'aereo e, come conseguenza del guasto, il velivolo "è caduto perché aveva perso la forza di sollevamento, viaggiando a una velocità insufficiente a salire di quota".
Intanto le squadre di soccorso hanno recuperato 15 corpi e 239 resti umani dalle acque del mar Nero. Tredici corpi sono stati già trasporti al centro di medicina legale di Mosca per l'identificazione e l'analisi del dna.
Alla ricerca dei resti delle vittime dell'incidente e frammenti dell'aereo stanno partecipando 46 navi, oltre 30 aerei ed elicotteri, che hanno già perlustrato una superficie di 340 chilometri quadrati, secondo la nota diffusa dal ministero russo per le situazioni di emergenza.
Una fonte della polizia citata dall'agenzia di stampa Interfax ha fatto sapere che dal fondo del mare sta risalendo in superficie circa il 30% del relitto. "I meteorologi prevedono un peggioramento del tempo. Se le onde si alzeranno, il lavoro di ricerca verrà sospeso", ha annunciato la fonte.