All’Avana prima notte senza musica e alcol in omaggio a Castro

Notte silenziosa all'Avana, la prima dopo la morte del 'lider maximo'

Dall'inviata Valentina Innocente

 

È stata la notte più silenziosa che L'Avana ricordi negli ultimi anni. Senza musica perché il governo ha imposto, insieme al lutto nazionale di nove giorni in omaggio a Fidel Castro, anche il divieto di spettacoli ed eventi e lo stop alla vendita di alcolici nei locali pubblici. Alcuni bar continuano a servire i tipici mojitos e cuba libre anche in luoghi simbolo della notte della capitale, nel centro storico cittadino, come la Bodeguita del Medio o il Floridita (locali resi famosi dallo scrittore americano Ernest Hemingway). Liberi dal decreto anche alcuni dei cosiddetti 'paladares', i ristoranti a gestione privata che hanno cominciato a espandersi dal 2011 grazie alla riforma sulle privatizzazioni promossa dal presidente Raul Castro. Ma in tutti gli altri caffè e nei ristoranti pubblici il decreto governativo è stato rispettato. "E durerà per tutto il periodo di lutto perchè è morto Fidel, è un evento enorme, storico, e dobbiamo rendergli il miglior omaggio possibile", ha promesso Ernesto, barista di un locale del Mercaderes nel quartiere dell'Avana Vecchia. Fino al 4 dicembre, quando a Santiago si terranno i funerali, solo acqua quindi per i tanti turisti che affollano la capitale e per i giovani della città che la morte del Lider Maximo non ha fermato e che si sono riversati, come ogni sabato sera lungo il Malecon, il lungomare.

In silenzio però. Nessuna band suonava nei locali, nessuna maracas risuonava tra le vie di Avana Vecchia lasciando la città coi soli rumori di fondo dei clacson e della mareggiata che sta colpendo la costa. Delusione per gli amanti del genere alla Meson de la Flota: il tapas bar più frequentato della capitale non ha proposto i consueti spettacoli di flamenco, i 'tablaos', che tanto appassionano i turisti.

Anche la Casa della Musica nel quartiere della Marina, tempio della salsa cubana nella sua espressione più tradizionale, resterà chiusa fino a lunedì 5 dicembre e uno dei jazz club più famosi della capitale, 'La zorra y el cuervo' (La volpe e il corvo), ha deciso di rinunciare ai consueti concerti e alle jam session. Come per un tam tam involontario diffuso tra i tanti cultori dei live, all'ingresso, una tipica cabina telefonica inglese posta al centro di calle 23, non si è formata la lunghissima coda che dalle 22 caratterizza tutte le serate del locale.

Si conclude così, in un silenzio irreale e in attesa dell'alba, la prima giornata di Cuba senza 'El Comandante'.