Il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, secondo quanto riporta il New York Times, avrebbe usato stratagemmi "legalmente discutibili" per evadere le tasse, non dichiarando milioni di dollari di entrate. Secondo il giornale americano, il magnate nel 1990 obbligò i suoi creditori a condonargli ciò che lui doveva loro dopo aver dichiarato bancarotta per i suoi tre casinò di Atlantic City. Trump si era già vantato in passato di aver utilizzato per anni stratagemmi ammessi legalmente per evitare di pagare le tasse, sfruttando leggi favorevoli ai milionari, ma i suoi avvocati gli consigliarono in questo caso di non utlizzarli per non incorrere nelle attenzioni dell'Irs, l'agenzia americana che si occupa della riscossione dei tributi.
Il New York Times ha stimato che Trump evitò di pagare decine di milioni di dollari in imposte con quella manovra, anche se la cifra reale è sconosciuta perché il magnate non ha mai pubblicato la sua dichiarazione dei redditi. Sembra che Trump, in questo caso, secondo gli esperti consultati dal NYT, si sia spinto "oltre il consentito". Un portavoce della campagna di Trump, Hope Hicks, ha fatto sapere che le informazioni contenute in questo articolo sono un "malinteso" del quotidiano, oppure "una cattiva interpretazione intenzionale della legge". Settimane fa, lo stesso media riportò che Trump era riuscito a evitare di pagare le tasse federali per due decenni dopo laver presentato una dichiarazione nel 1995 nella quale diceva di aver avuto perdite per 916 milioni di dollari.