Il Comitato norvegese per il Nobel ha deciso di attribuire il Nobel per la Pace al presidente colombiano Juan Manuel Santos, per i suoi sforzi nel processo di pace con le Farc, le Forze armate rivoluzionarie colombiane, che hanno portato all'accordo di agosto. Un processo che ha conosciuto una battuta d'arresto il 2 ottobre, quando il popolo a sorpresa lo ha bocciato con referendum. "Il Comitato norvegese ha deciso di assegnare il premio al presidente colombiano per i suoi sforzi risoluti nel portare a termine la guerra civile lunga 50 anni e che è costata la vita ad almeno 220mila colombiani, oltre ai sei milioni di sfollati", la motivazione dell'assegnazione, "il premio deve essere visto come un omaggio al popolo colombiano che, nonostante grandi difficoltà e abusi, non ha mai perso la speranza di una pace giusta, e a tutte le parti che hanno contribuito al processo di pace. Questo tributo è stato pagato, non da ultimo, ai rappresentanti delle innumerevoli vittime della guerra civile".
"Il presidente Santos – ha spiegato il Comitato annunciando il premio – è stato il primo ad avviare le trattative che hanno portato all'accordo di pace tra il governo colombiano e i guerriglieri delle Farc e ha sempre cercato di portare avanti il processo di pace. Ben sapendo che l'accordo sarebbe stato controverso, Santos è stato determinante nel garantire che gli elettori colombiani fossero in grado di esprimere la propria opinione sull'accordo stesso in un referendum", che però non ha avuto l'esito che il presidente sperava. Il 50,2% degli elettori ha infatti respinto l'accordo. Ora, avverte il Comitato, "questo risultato ha creato una grande incertezza per il futuro della Colombia. C'è un pericolo reale che il processo di pace subisca una battuta d'arresto e che la guerra civile divampi di nuovo. Questo rende ancora più importante che le parti, con a capo il presidente Santos e il leader delle Farc, Rodrigo Londoño, continuino a rispettare il cessate il fuoco".