Ieri l'anniversario della morte di Mark Duggan, ucciso dalla polizia a Tottenham il 4 agosto 2011

Dimostranti del movimento Black Lives Matter britannico hanno bloccato la strada che porta all'aeroporto londinese di Heathrow, causando rallentamenti del traffico, mentre alcuni manifestanti sono stati arrestati. Proteste minori anche a Birmingham e Nottingham, dopo che ieri il gruppo ha invitato a una "chiusura nazionale". Ieri era l'anniversario della morte di Mark Duggan, ucciso dalla polizia a Tottenham il 4 agosto 2011 quando fu fermato da agenti armati mentre viaggiava in auto, a seguito di informazioni che lo indicavano come membro armato di una gang. La sua uccisione, che un giudice ha poi stabilito sia stata legittima, scatenò violente proteste e scontri a Londra e in altre città. Un video sulla pagina Facebook BLMUK (Black Lives Matter Regno Unito) cita alcune statistiche e un uomo afferma che "nel corso della sua vita ci sono state 1.562 morti di persone in custodia alla polizia", per nessuna delle quali ci sono state condanne.

 

La polizia di Londra ha confermato gli arresti ma non il loro numero. "Una corsia è stata riaperta ma c'è ancora congestione del traffico. La polizia continua a occuparsi della situazione sul posto", ha dichiarato un portavoce di Scotland Yard. Un portavoce dell'aeroporto ha dichiarato che sinora non sembra che passeggeri abbiano perso i loro voli a causa delle proposta. In fotografie pubblicate su Twitter si vedono i dimostranti coricati in fila sulla strada, con uno striscione che dice 'Questa è una crisi', mentre scandiscono lo slogan "Black lives matter" (le vite dei neri contano, in italiano). Anche a Nottingham, la polizia sta negoziando con i dimostranti che stanno causando disagi nella zona. Immagini su Twitter li mostrano coricati su binari del tram. Video della protesta all'aeroporto di Birmingham mostrano invece poliziotti che allontanano i dimostranti dal centro della strada.

 

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