Rivoluzione nell’esercito Usa: via il divieto per i transgender

Da ottobre i militari potranno sottoporsi al cambio di sesso a spese del dipartimento della Difesa

L'esercito degli Stati Uniti cancella il divieto di prestare servizio ai transgender dichiarati. L'atteso annuncio è stato dato dal segretario alla Difesa Ashton Carter, che ha sottolineato come fosse già accertato che nell'esercito lavorano persone transgender, seppure non dichiarate, e come la professione militare debba essere aperta a tutti i cittadini e le cittadine statunitensi: "E' la cosa giusta e un altro passo per garantire che reclutiamo e manteniamo le persone più qualificate. Il nostro esercito, la nostra difesa e il nostro Paese saranno più forti". "Il dipartimento della Difesa e l'esercito necessitano di disporre delle migliori persone possibili. Non vogliamo ci siano barriere che ci impediscano di reclutare quelle più qualificate", ha sottolinaeato Carter, precisando che attualmente nelle forze armate servono circa 2.500 persone trans: "La realtà è che già ci sono persone transgender in uniforme. Gli statunitensi vogliono prestare servizio e la professione deve essere aperta ha tutti".

La nuova direttiva entra in vigore "con effetto immediato", quindi già da oggi i transgender possono prestare servizio in modo dichiarato e non sono licenziabili sulla base di motivi legati all'identità di genere. Saranno applicati gli stessi standard e le stesse procedure che sono in atto per tutti gli altri membri dell'esercito, mentre si apre un periodo di 90 giorni in cui saranno stilate le linee guida da applicare ai diversi livelli militari, dagli ufficiali ai medici. A partire dal primo di ottobre, i membri dell'esercito che si identificheranno come transgender e che lo desidereranno potranno sottoporsi all'operazione del cambio di sesso a spese del dipartimento della Difesa, costo che secondo il Pentagono sarà minimo.