L'esercito siriano ha inviato due nuovi battaglioni in Cisgiordania, in seguito all'attacco avvenuto ieri a Tel Aviv, in cui hanno perso la vita quattro israeliani. "In accordo con le valutazioni sulla sicurezza – si legge in una nota dell'esercito – la Divisione di Giudea e Samaria sarà rafforzata con due battaglioni aggiuntivi". Benché non sia specificato quanti soldati compongano i battaglioni, si stima si tratti di alcune centinaia. Gli autori dell'attacco, originari di Yatta, nel sud della Cisgiordania, sono stati arrestati, ma l'esercito vuole ora controllare l'area, in cerca di possibili complici. A differenza del resto della Cisgiordania, Yatta si trova in una zona vicina alla linea verde, la frontiera del 1967, dove non esiste alcun tipo di separazione che impedisca ai palestinesi di passare da un territorio all'altro. Proprio questo potrebbe aver facilitato il loro arrivo a Tel Aviv, che si trova a 75 chilometri di distanza. Israele aveva autorizzato, in occasione del mese di Ramadan, il passaggio per il suo territorio di oltre 80mila palestinesi dalla Cisgiordania e da Gaza. Permessi che, dopo l'episodio di ieri, sono stati 'congelati', fino a quando non sarà chiarita la situazione e non si riunisca oggi il gabinetto di ministri per le questioni di sicurezza. Secondo il sito di informazione Ynet, a causa della mancanza di una barriera di separazione, la percentuale di giovani di Yatta che hanno partecipato ad attacchi contro Israele negli ultimi mesi è molto più alta di quella di altre località palestinesi.