Hamas plaude all'attacco avvenuto ieri sera in un centro commerciale a Tel Aviv che ha ucciso quattro israeliani. Mushir al-Masri, un alto funzionario di Hamas, ha fatto sapere che il suo movimento "benedice l'attentato, che è una risposta ai crimini israeliani a Gaza e in Cisgiordania". I responsabili, ha spiegato la polizia, sono due palestinesi della zona di Hebron e sono cugini. Una portavoce della polizia israeliana ha affermato in un comunicato stampa che i due uomini armati sono stati arrestati e uno di loro è sotto interrogatorio.
"Questa operazione è stata effettuata dopo un certo periodo di tempo, in cui alcuni pensavano che l'Intifada si fosse interrotta a causa di arresti e operazioni di sicurezza, ma l'attacco dimostra che l'Intifada è ancora in corso", ha detto Al- Masri. Hamas, in una dichiarazione via e-mail rilasciata in Cisgiordania, ha inoltre fatto sapere che i due palestinesi "sono membri di Hamas": pur non avendo rivendicato ufficialmente l'attentato, il movimento ha dichiarato che i due responsabili, Khaled e Mohamed Makhamra, sono i nipoti di due membri di Hamas imprigionati in Israele.
Anche la formazione politico-militare di sinistra Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha affermato in una dichiarazione che l'attacco "è una risposta naturale alle violazioni israeliane che avvengono ogni giorno, e soprattutto alle esecuzioni quotidiane di palestinesi in Cisgiordania e a Gaza". "E' un messaggio per dire ai sionisti che la resistenza armata è l'unico mezzo per ottenere nuovamente i diritti".
Intanto Israele ha sospeso tutti i permessi rilasciati a 83mila palestinesi durante il mese di Ramadan in seguito all'attacco. Lo hanno riferito, come riporta il quotidiano Haaretz, il primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Avigdor Lieberman e capo di stato maggiore dell'IDF generale Gadi Eisenkot. Molti permessi erano stati concessi ai residenti a Gaza per per pregare alla Spianata delle Moschee.