La guardia di frontiera egiziana ha arrestato 188 persone di differenti nazionalità che provavano a uscire dall'Egitto e a imbarcarsi illegalmente per compiere la traversata del Mediterraneo verso l'Italia. Lo riferisce l'agenzia di stampa ufficiale egiziana Mena, precisando che 169 persone sono state arrestate a Rosetta, sulla costa mediterranea nel nord del Paese, mentre altre 19 sono state fermate ad Alessandria nella zona di Guelim.
Mena spiega che del primo gruppo di 169 facevano parte 13 cittadini egiziani, ma non rivela le nazionalità degli altri; e aggiunge che i fermati hanno ammesso che si erano accordati con gli scafisti per il pagamento di 2mila dollari a testa (pari a 1.760 euro) per il viaggio dall'Egitto all'Italia. Quanto al secondo gruppo, quello di 19 persone fermato ad Alessandria, era così composto: quattro uomini, quattro donne e 11 bambini. Sono stati bloccati sulla costa mentre aspettavano un'imbarcazione che doveva portarli anche in questo caso in Italia.
Sulla rotta dall'Egitto all'Italia viaggiano tanto gli egiziani che vogliono recarsi in Europa in cerca di lavoro e di migliori condizioni di vita, quanto migranti che arrivano da altri Paesi africani, fra cui Sudan ed Eritrea. Negli ultimi due anni le autorità egiziane hanno rafforzato i controlli delle coste a causa della crisi dei rifugiati siriani, che nel 2013 e nel 2014 hanno usato anche questo percorso per raggiungere l'Unione europea o per fuggire dall'Egitto, dove non erano benvenuti. In tutta la costa mediterranea dell'Egitto, soprattutto nei dintorni di Alessandria, come pure nella zona del delta del Nilo, che sbocca in mare, sono attivi gruppi che si occupano del traffico di esseri umani.