La polizia egiziana ha fatto irruzione nella sede del sindacato dei giornalisti al Cairo, arrestando due reporter critici nei confronti del governo. Lo hanno fatto sapere fonti del sindacato, mentre alcuni giornalisti hanno parlato di una repressione senza precedenti. Il ministero dell'Interno ha negato che sia stato condotto un blitz al sindacato, luogo del centro della capitale tradizionalmente legato alle proteste, ma ha confermato che alcuni giornalisti sono stati arrestati al suo interno. Ieri un sit-in nella sede sindacale aveva protestato contro l'arresto di due reporter del sito web di opposizione Bawabet Yanayer, tra cui il direttore.
Mahmoud Kamel, del direttivo del sindacato, ha raccontato che almeno 40 poliziotti sono entrati negli uffici, mentre il ministero dell'Interno ha parlato di otto. Kamel ha aggiunto che una guardia di sicurezza è rimasta ferita quando gli agenti hanno fatto irruzione. Il sindacato ha chiesto uno sciopero a tempo indefinito dei giornalisti in Egitto, proseguendolo sino a quando il ministro dell'Interno presenterà le dimissioni, e chiesto che i quotidiani pubblichino edizioni con le prime pagine nere.
"Questo fatto è senza precedenti, nessun presidente o primo ministro o ministro dell'Interno si era mai permesso di fare qualcosa del genere", ha dichiarato Kamel, aggiungendo che secondo la legge solo la procura può condurre perquisizioni nel sindacato in presenza del suo presidente o di un vice. Nuove proteste contro il governo hanno preso il via in Egitto a metà aprile, dopo la decisione del presidente Abdel Fatah al-Sisi di cedere due isole all'Arabia Saudita.