Regeni, procura Egitto: Arresto Abdallah non è legato al caso

Intanto il Cairo ha deciso di prolungare per 15 giorni il fermo del consulente della famiglia

L'arresto di Ahmed Abdallah, presidente della ong egiziana che offre consulenza alla famiglia Regeni 'Commissione egiziana per i diritti e le libertà', non ha niente a che fare con la famiglia di Giulio Regeni, ma è avvenuto per "manifestazione senza autorizzazione". È quanto sostengono fonti della procura generale del Cairo citate dal quotidiano Al Masry Al Youm. Lo stesso giornale riporta che, stando a quanto ha riferito un avvocato della ong di Abdallah, Doaa Mustafa, la procura ha deciso per lo stesso Abdallah un fermo di quattro giorni in attesa delle indagini per 10 accuse, fra cui uso della forza per rovesciare il governo e la Costituzione, e diffusione di notizie false in grado di turbare la pubblica sicurezza e il pubblico interesse.

La notizia dell'arresto di Abdallah è giunta ieri e la famiglia di Regeni ha espresso preoccupazione. Secondo quanto ha riferito Amnesty International, "è stato prelevato nella sua abitazione nella notte tra il 24 e il 25 aprile dalle Forze speciali"ed "è accusato di istigazione alla violenza per rovesciare il governo, adesione a un gruppo 'terroristico' e promozione del 'terrorismo'". Il 25 aprile, giorno in cui si celebra il ritiro nel 1982 di Israele dalla penisola del Sinai, in Egitto si sono tenute proteste anti governative e, secondo il conteggio di Amnesty, sono almeno 238 le persone arrestate complessivamente in diverse città del Paese.

Amnesty ha aggiunto che almeno altre 90 persone erano state arrestate fra il 21 e il 24 aprile, quindi prima delle proteste, e gli arrestati dovranno rispondere di varie accuse, tra cui reati contro la sicurezza nazionale e violazioni della legge antiterrorismo e della legge sulle proteste. Fra questi arrestati, appunto, Ahmed Abdallah, nonché la nota attivista Sanaa Seif e l'avvocato Malek Adly. Quest'ultimo, avvocato del Centro egiziano per i diritti economici e sociali, si era occupato come volontario del caso di Giulio Regeni poche ore dopo la scomparsa, dopo essere stato allertato dagli amici, andando in diversi commissariati di polizia del Cairo alla ricerca del giovane italiano.

PROLUNGATO FERMO PER 15 GIORNI. La procura egiziana del Cairo est ha deciso di prolungare per 15 giorni il fermo di Ahmed Abdallah, presidente della ong egiziana consulente della famiglia Regeni 'Commissione egiziana per i diritti e le libertà' (Ecrf). Lo riferisce la stessa Ecrf. Abdallah è stato arrestato nella notte fra il 24 e il 25 aprile e inizialmente per lui la procura aveva deciso un fermo di quattro giorni. Un avvocato della ong di Abdallah, Doaa Mustafa, citato dal quotidiano Al Masry Al Yaoum, aveva spiegato oggi che sullo stesso Abdallah pendono 10 accuse, fra cui uso della forza per rovesciare il governo e la Costituzione, e diffusione di notizie false in grado di turbare la pubblica sicurezza e il pubblico interesse.

Ieri Amnesty International, nel riferire la notizia dell'arresto, aveva riportato che "è accusato di istigazione alla violenza per rovesciare il governo, adesione a un gruppo 'terroristico' e promozione del 'terrorismo'".