Il Parlamento dell'Austria ha approvato il controverso pacchetto di leggi sulle norme relative all'asilo, che permette di dichiarare uno 'stato d'emergenza' per l'immigrazione e – nel caso di quella dichiarazione – di introdurre delle restrizioni al diritto d'asilo. Il testo prevede misure più rigide nella gestione del fenomeno migratorio, fra le quali è compresa la possibilità delle autorità austriache di rimandare indietro i richiedenti asilo al confine.
La riforma permetterà al governo austriaco di dichiarare lo 'stato d'emergenza' per l'immigrazione per un periodo di sei mesi, prorogabile tre volte, e di bloccare l'ingresso dei rifugiati alla frontiera e le richieste di asilo se provengono da Paesi vicini, come Italia e Slovenia, dove non ci siano situazioni di violenza o persecuzioni. Inoltre la nuova normativa limita la concessione dell'asilo a un periodo di tre anni, dopo i quali si rivedrà la situazione del richiedente asilo per verificare se la situazione che lo ha portato a fuggire sia cambiata: se il conflitto che lo ha portato a fuggire è terminato, gli verrà ritirata la concessione del diritto di asilo. La legge prevede inoltre di restringere la cerchia dei familiari che possono godere dei benefici sociali del richiedente asilo, facilita i respingimenti e dà più poteri alla polizia.
Si tratta di una delle leggi più restrittive in Europa in materia e la sua approvazione giunge dopo il recente trionfo degli ultranazionalisti nelle elezioni presidenziali di domenica, in cui il candidato Norbert Hofer del Partito della libertà Fpö ha ottenuto il 36% dei voti passando al ballottaggio che si terrà il 22 maggio. I negoziati sul testo della riforma sono durati diversi mesi, con l'opposizione di ong, parte dell'opposizione e alcuni deputati del Partito socialdemocratico al governo. La riforma ha ottenuto invece l'appoggio dei due partiti di governo, cioè quello popolare e quello socialdemocratico, nonostante quattro deputati di questa formazione abbiano votato contro. Appoggio anche dal partito populista e conservatore Team Stronach. Contro hanno votato invece i Verdi, il partito liberale Neos e l'ultranazionalista Fpö, che ritiene che la riforma non sia sufficiente e chiede misure ancora più restrittive.