Birmania, Aung San Suu Kyi non sarà presidente

Grazie alla maggioranza schiacciante è pressoché certo che diventerà il primo presidente democraticamente eletto dal 1962

La Lega nazionale per la democrazia ha proposto uno stretto collaboratore di Aung San Suu Kyi come candidato alla presidenza della Birmania, mettendo fine a quattro mesi d'attesa. Si tratta di Htin Kyaw, unitosi al partito soli due mesi fa come candidato alla Camera bassa. Grazie alla maggioranza schiacciante in Parlamento, è pressoché certo che diventerà il primo presidente democraticamente eletto da quando l'esercito prese il potere nel 1962. Il partito di Suu Kyi ha vinto in maniera schiacciante le elezioni di novembre. Lei, tuttavia, non può essere presidente del Paese a causa della Costituzione scritta dalla giunta nel 2008. Essa prevede infatti che i familiari non possano avere cittadinanza straniera, come è invece per quelli della leader d'opposizione.

Suu Kyi ha detto di intendere governare nonostante il divieto, attraverso un delegato. Sino a oggi, il suo partito ha tenuto strettamente segreta l'identità del candidato. Htin Kyaw gestisce una organizzazione benefica fondata dalla Premio Nobel per la pace e lavora con lei dalla metà degli anni '90. Non è un deputato. A confermare che è stato prescelto come candidato è stato Han Tha Myint, membro della commissione centrale del partito. Intanto, in una dichiarazione ai sostenitori, Suu Kyi ha chiesto loro pazienza: "Vorrei chiedere al popolo di sostenere e stare a fianco della Lega con saggezza e lungimiranza, il partito è determinato a non deludere le sue aspettative e lo farà al meglio". Secondo il sistema di elezione indiretta del presidente, vengono nominati tre candidati: uno dalla Camera bassa, uno dalla Camera alta, uno dal gruppo di militari che siede in Parlamento (per legge un quarto dei seggi in entrambe le Camere). Dopo che le candidature sono esaminate da una commissione parlamentare, le Camere votano in sessione congiunta. Il vincitore viene eletto presidente e i due sconfitti diventano vice presidenti. Poiché la Lega di Suu Kyi ha una ampia maggioranza in entrambe le Camere, controlla due votazioni. Il partito ha nominato come secondo candidato, quello della Camera alta, un membro del gruppo etnico Chin proveniente dallo Stato di Chin vicino all'India, Henry Vantriu.

L'obiettivo è che egli diventi vicepresidente, per rappresentare le numerose minoranze etniche del Paese, ha spiegato Myint. Ciò è in linea con gli obiettivi di Suu Kyi, che vuole un governo di riconciliazione nazionale. La sua speranza è di mettere fine al conflitto tra le forze statali e i numerosi gruppi etnici armati. I media locali hanno fatto il nome di uno dei possibili candidati dei militari: Thet Swe, ex capo della marina che si dimise lo scorso anno per rappresentare le Coco Islands nelle elezioni. L'identità del loro candidato sarà svelata in seguito. Una volta che il nuovo presidente sarà stato scelto, nominerà il governo che prenderà il potere il primo aprile. Fanno eccezione i ministri di Difesa e Sicurezza dei confini, nominati dal capo della forze armate. 

 

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse