Il vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, arriva oggi in Israele nel pieno della polemica per la cancellazione della visita del premier Benjamin Netanyahu a Washington. Ieri la Casa Bianca si è detta stupita per aver appreso dai media la notizia che il premier israeliano aveva annullato la visita negli Stati Uniti prevista per metà marzo. Netanyahu avrebbe dovuto partecipare il 22 marzo all'assemblea annuale dell'Aipac, la maggiore lobby israelo-americana nel Congresso, e approfittare del viaggio per incontrare Obama. Secondo alcuni quotidiani israeliani, l'impossibilità di vedere il capo della Casa Bianca, che il 20 marzo partirà alla volta di Cuba, ha indotto Netanyahu ad annullare il viaggio. Il premier avrebbe prima cercato di anticipare la sua visita al 18, ma lo staff di Obama non sarebbe riuscito a trovare una data.
Diversa la versione fornita dal portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza della Casa Bianca, Ned Price, secondo cui l'invito di Obama a Netanyahu per il 18 marzo è partito due settimane fa. "Siamo sorpresi – ha spiegato ieri – di aver appreso attraverso i media che il premier invece di accettare il nostro invito ha optato per la cancellazione della visita". "Le informazioni secondo le quali non siamo stati in grado di venire incontro all'agenda del primo ministro sono false", ha aggiunto.
Nel frattempo, Biden dovrebbe arrivare dagli Emirati Arabi Uniti, in un tour della regione che lo porterà anche nei territori dell'Autorità nazionale palestinese e in Giordania.
Tra gli impegni del vicepresidente, i negoziati con Israele sull'assistenza militare da parte degli Usa nei prossimi dieci anni, motivo di discussione tra le due amministrazione negli ultimi mesi. Secondo il quotidiano Yediot Aharonot, Israele aspira ad ottenere un finanziamento di 50 miliardi di dollari (5 miliardi ogni anno) come 'compensazione' per l'accordo che Washington e le potenze occidentali hanno siglato con l'Iran sul programma nucleare di Teheran.
Tuttavia, gli Stati Uniti hanno offerto un incremento di 5 miliardi agli aiuti già stanziati nell'ultimo decennio, pari a 30 miliardi di dollari.
Netanyahu si è mostrato contrario ad accettare l'offerta statunitense e ha manifestato pubblicamente che invece di chiudere un cattivo accordo Israele può aspettare fino a quando non ci sarà un nuovo inquilino alla Casa Bianca. Dichiarazioni che hanno infastidito molto il presidente Obama. Secondo fonti dell'ufficio di presidenza israeliano, Netanyahu non vuole trovarsi nella situazione in cui Obama lo pressi per firmare l'accordo di cooperazione strategica, ed è per questo che ha annullato il viaggio a Washington.