Regeni, medico egiziano: Torturato più volte in sette giorni

Ma il ministero della Giustizia smentisce: "Il medico non è mai stato convocato dalla procura"

Giulio Regeni è stato interrogato per sette giorni prima di essere ucciso. Lo conferma Hisham Abdel Hamid, direttore del Dipartimento di Medicina legale egiziano che è intervenuto nell'ufficio del procuratore Ahmad Naji la scorsa settimana per chiarire alcuni punti dell'autopsia condotta in Egitto. A raccontarlo sono due fonti della procura egiziana a Reuters. "Hamid ha confermato al procuratore che le ferite sul corpo del ricercatore italiano sono state effettuate a diversi intervalli ogni 10-14 ore per sette giorni. Questo significa che chi lo ha ucciso lo interrogava per ottenere informazioni", ha spiegato la fonte.

Queste rivelazioni sono l'indicazione finora più chiara che Regeni sia stato torturato dai servizi di sicurezza egiziani, secondo le associazioni dei diritti umani, poiché le tecniche usate – come le bruciature di sigarette – ad intervalli di diversi giorni sono proprio il loro 'marchio di fabbrica'. Il ministero dell'Interno ha sempre respinto ogni coinvolgimento. "L'autopsia mostra una serie di ferite inflitte tutte in una volta, poi ci sono altre ferite inflitte successivamente e un'ultima serie di lesioni mostra che lo hanno colpito una terza volta", ha rivelato un altro funzionario. "Le ferite e le fratture si sono verificati in tempi diversi in intervalli durante un periodo di circa cinque-sette giorni".

Periti forensi e funzionari della procura hanno poi rivelato che il corpo del ricercatore mostrava segni di tortura e che è stato ucciso "da un colpo con un oggetto appuntito alla parte posteriore della testa". Fonti del ministero dell'Interno hanno dichiarato di non avere informazioni in proposito: tra i motivi indicati per l'uccisione di Regeni rilasciate nell'ultimo mese le autorità hanno citato attività criminali o vendette personali.

LA SMENTITA. Tuttavia Shaaban El Shami, assistente del ministro della Giustizia per la Medicina legale, ha fatto sapere che Hamid "non è mai stato convocato dalla Procura". L'assistente ha poi lanciato un avvertimento: chi pubblicherà queste informazioni sarà chiamato a risponderne davanti alla giustizia.