Assange, chiesta a Svezia revoca mandato di arresto

Il rapporto della commissione Onu ha definito "detenzione arbitraria" la sua permanenza nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra

Gli avvocati di Julian Assange hanno chiesto ai giudici svedesi di annullare il mandato d'arresto nei confronti del fondatore di Wikileaks, a seguito del rapporto della commissione Onu che ha definito "detenzione arbitraria" la sua permanenza nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra. Lo ha annunciato uno dei legali, Thomas Olsson.

Nei giorni scorsi Julian Assange aveva detto di vedere più vicina la sua uscita dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra dopo il pronunciamento del gruppo di lavoro Onu a suo favore assicurando che non teme i rischi che affronterà una volta fuori da quello che è stato il suo rifugio da giugno del 2012. "Non ho paura di niente, ma capisco qual è la mia situazione", aveva detto il fondatore di Wikileaks in un'intervista telefonica rilasciata a Efe. Assange si era  detto fiducioso che Svezia e Regno Unito gli permetteranno presto di lasciare la sede diplomatica, anche se gli Stati Uniti devono ancora sottoporlo a giudizio per aver fatto filtrare migliaia di cabli diplomatici nel 2010, motivo per cui potrebbe rischiare la pena di morte. Per motivi di sicurezza, Assange non vuole rivelare dove ha in programma di trasferirsi quando potrà lasciare Londra e non precisa se c'è la possibilità che vada in Ecuador o che torni in Australia.