Il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite incaricato di pronunciarsi sul caso di Julian Assange ha preso una decisione a favore del fondatore di Wikileaks, concludendo che è stato "arbitrariamente fermato". Lo riporta la Bbc.
Assange che si trova all'ambasciata dell'Ecuador a Londra dal 2012 dopo avere ottenuto asilo, ha assicurato oggi che se venerdì le Nazioni unite annunceranno che ha perso il suo caso legale contro il Regno Unito e la Svezia lo stesso giorno abbandonerà la sede diplomatica ed è disposto ad "accettare l'arresto della polizia britannica". L'annuncio è giunto su Twitter. Se al contrario però dovesse avere la meglio, dice Assange, allora vorrebbe "la restituzione immediata del passaporto e lo stop di ulteriori tentativi di arrestarmi".
Lo scorso 19 giugno sono scattati i tre anni da quando Assange si è rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra al termine di un lungo processo legale nel Regno Unito, che si era concluso a favore della sua consegna alle autorità della Svezia, dove è indagato per reati sessuali. L'intenzione del giornalista australiano è di evitare l'estradizione in Svezia perché teme che da lì sarebbe poi inviato agli Stati Uniti, dove potrebbe affrontare un processo per i segreti sulla sicurezza statunitense rivelati da Wikileaks.
A Quito, alcune ore prima, il ministro dell'Ecuador per le Relazioni esterne Ricardo Patiño mercoledì si era mostrato "preoccupato" per la salute di Assange e aveva affermato che soffre di problemi di salute per cui deve sottoporsi a controlli medici fuori dall'ambasciata. Il responsabile della diplomazia dell'Ecuador ha insistito sul fatto che aspettano "solo che il Regno Unito possa dare il salvacondotto" affinché Assange possa partire per l'Ecuador. Dall'altra parte lo stesso Patiño ha detto che non ha alcuna informazione ufficiale sulla decisione del Gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria dell'Onu, che questo venerdì secondo notizie di stampa si pronuncerà sul caso su richiesta degli avvocati di Assange. A questo proposito il ministro ha detto che bisogna superare "due ostacoli": la richiesta di arresto da parte della Svezia e la decisione del Regno Unito di accettare questa richiesta.
CAMERON: LO ARRESTIAMO SE LASCIA AMBASCIATA. Il portavoce del primo ministro britannico David Cameron ha detto che, se il fondatore di Wikileaks Julian Assange uscirà dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra, dove si è rifugiato ormai da anni, sarà arrestato. Secondo il portavoce, la decisione del comitato Onu a favore di Assange non è legalmente vincolante.