Attaccate moschee sunnite in Iraq. Arabia Saudita blocca voli e scambi con Iran

Riad (Arabia Saudita), 4 gen. (LaPresse/Reuters) – Almeno due persone sono morte in Iraq negli attacchi contro almeno due moschee sunnite, in presunti atti di ritorsione per l’esecuzione in Arabia Saudita del religioso sciita Nimr al-Nimr. Lo hanno fatto sapere la polizia irachena e altre fonti ufficiali del Paese. Uomini armati con indosso uniformi militari, ha raccontato, hanno lanciato esplosivi contro una moschea a Hilla, mentre miliziani hanno fatto esplodere ordigni in due edifici religiosi islamici nel villaggio di Sinjar e a Iskandriyah.

Il ministero dell’Interno ha confermato gli attacchi a Hilla, a sud di Baghdad, mentre il premier Haider al-Abadi ha puntato il dito contro lo Stato islamico “e quelli simili a loro”, ordinando di “dare la caccia alle bande criminali” autrici delle violenze. Nella moschea Ammar bin Yasir di Hilla è stata uccisa una guardia, mentre un religioso sunnita è stato ucciso a Iskandariya, a sud di Baghdad.

Altro fronte caldo è quello tra l’Arabia Saudita e Iran. Riad ha deciso infatti di bloccare il traffico aereo con Teheran, mettendo fine anche alle relazioni commerciali e vietando ai suoi cittadini di viaggiare nella Repubblica islamica. Lo ha annunciato a Reuters il ministro degli Esteri di Riad, Adel al-Jubeir. Ha precisato che sarà tuttavia consentito ai pellegrini iraniani visitare la Mecca e Medina. Prima che le relazioni tra i due Paesi possano essere ripristinate, ha aggiunto al-Jubeir, Teheran dovrà rispettare il diritto internazionale.

CONTINUANO LE PROTESTE NELLE CITTA’ SUNNITE. Migliaia di persone hanno protestato a Baghdad e in altre città irachene sciite contro l’esecuzione di Nimr al-Nimr in Arabia Saudita. Nella capitale irachena, i manifestanti hanno protestato fuori dalla Zona verde dove si trova anche l’ambasciata di Riad, mostrando ritratti del religioso. La polizia ha respinto un gruppo di che ha tentato di oltrepassare una linea demarcata da filo spinato allo slogan “Dannati, dannati al-Saud”, in riferimento alla famiglia reale saudita. Proteste simili si sono svolte anche a Basra e nelle città sacre sciite di Najaf e Karbala. L’Arabia Saudita ha riaperto la propria ambasciata in Iraq la scorsa settimana, dopo che era stata chiusa nel 1990 dopo l’invasione del Kuwait.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse