Francia, Front National sconfitto ovunque: al ballottaggio bene i conservatori

Parigi (Francia), 14 dic. (LaPresse) – Nessuno spazio per la vittoria, né per i trionfalismi. Sui risultati del ballottaggio per le regionali in Francia, che vedono sconfitto il Front National in tutte le regioni, conservatori e socialisti sono uniti su un punto: la minaccia rappresentata dall’estrema destra di Marine Le Pen non è svanita, i risultati del primo turno obbligano a una riflessione. Soprattutto, in vista delle presidenziali del 2017. Sulla carta, la tattica socialista di ritirare il proprio candidato nelle regioni in cui non aveva alcuna speranza di vincere, favorendo così i conservatori dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, ha dato i suoi frutti.

Sconfitta netta per il Front National dopo i risultati brillanti del primo turno: travolte la stessa Marine Le Pen e la nipote, Marion Marechal-Le Pen, nelle regioni di Nord-Pas-de-Calais-Picardie e Provenza-Alpes-Costa Azzurra, anche il numero due del partito, Florian Philippot soccombe in Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena. I risultati mostrano la vittoria dei Républicains in sette regioni, conquistando la Normandia e per la prima volta la regione di Parigi, l’Ile-de-France, dove la candidata Valérie Pécresse ha già annunciato la sua vittoria con il 43,2% sul socialista Claude Bartolone, fermo al 42,9%.

Una sconfitta che brucia per la sinistra, che vince in 5 regioni (in Bretagna, con il ministro della Difesa, Jean-Ives Le Drian, Aquitania-Limousine-Poitou-Charentes, Langue-d’Oc-Roussillon-Midi-Pirénées, Centre-Val-de-Loire e Borgogna). Nessuno, però, si sente di rivendicare nettamente la propria vittoria, avvertendo che la politica francese ha bisogno di cambiare. Oltre ai timori in materia di immigrazione, l’aumento esponenziale di consensi da parte del Front National deve buona parte a una profonda disaffezione verso la politica tradizionale tra gli elettori francesi e una frustrazione per l’incapacità del presidente François Hollande di rispondere a problemi come la crescente disoccupazione.

Nel silenzio del presidente Hollande, il primo ministro, Manuel Valls, ha preso la parola per rendere omaggio agli elettori che hanno risposto all’appello coraggioso della sinistra di sbarrare la strada all’estrema destra (l’affluenza a livello nazionale è stata registrata intorno al 59%).

Tuttavia, il premier ha avvertito che non è il momento di rilassarsi: “Nessuna vittoria, nessun trionfalismo, nessun sollievo perchè la minaccia rappresentata dall’estrema destra non è eliminata”.

Dello stesso avviso l’ex presidente Nicolas Sarkozy che ha ammonito i suoi Républicains: “Questa mobilitazione di elettori non deve essere usata come pretesto per dimenticare l’avvertimento dato dai francesi al primo turno”, aggiungendo che “l’unità nel partito, l’unione con il centro e il rifiuto di ogni compromesso con l’estrema destra ha permesso questo risultato. Per questo, questi principi devono restare nostri anche in futuro”.

Ma “l’ascesa dell’estrema destra è comunque inarrestabile“, ha avvertito Marine Le Pen. “I risultati di oggi – ha detto – non scoraggeranno la inesorabile ascesa, elezione dopo elezione, di un movimento nazionale che sta dietro al nostro partito”. Parlando dal suo quartiere generale di Hènin Beaumont, Le Pen ha salutato l'”eliminazione totale” della rappresentanza socialista nelle regioni del sud-est e del nord, che il voto tattico ha prodotto, e ha condannato le campagne di diffamazione contro di lei “decise nei palazzi dorati”. Le Pen ha ricordato infine che il Front National è la prima forza di opposizioni nei municipi francesi. Lo sguardo è ora al 2017: Le Pen ha invitato gli elettori a unirsi al movimento di estrema destra “per la libertà individuale e collettiva e per l’identità francese”.