Parigi (Francia), 11 dic. (LaPresse/EFE) – Secondo cinque scienziati esperti di clima, il contenuto dell’ultima bozza di accordo della conferenza di Parigi Cop21 è “incoerente” con gli obiettivi cui mira contro il riscaldamento globale. “La nostra frustrazione è dettata dal fatto che gli impegni offerti dai Paesi per raggiungere gli obiettivi sono del tutto insufficienti e incoerenti, l’accordo sul tavolo è un accordo tra il debole e il pericoloso, lontano da un’agenda con cui salvare l’umanità”, ha detto Hans Joachim Schellnhuber, direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research, in Germania.
Della stessa opinione altri quattro scienziati, Johan Rockström direttore dello Stockholm Resilience Centre di Stoccolma; Steffen Kallbekken direttore del Center for International Climate and Environmental Research di Oslo; Kevin Anderson direttore del Tyndall Centre for Climate Change Research del Regno Unito; Joeri Rogelj del International Institute for Applied Systems Analysis austriaco. Per raggiungere l’obiettivo di mantenere sotto gli 1,5 gradi l’aumento delle temperature, “l’economia mondiale deve essere decarbonizzata nel 2050”, hanno affermato gli esperti. E perché esse non aumentino di più di due gradi, le emissioni devono calare di almeno il 70% nel 2050 rispetto ai livelli del 2010, hanno puntualizzato.
Quest’ultimo punto appariva nel testo sino a ieri ed era difeso dall’Unione europea e dagli Stati più vulnerabili alle conseguenze, ma è scomparso dall’ultima bozza di accordo. “L’obiettivo può essere raggiunto, ma non aspettando il 2020 – data in cui entrerebbe in vigore l’accordo – bensì riducendo le emissioni tra il 10 e il 15% prima di tale data, mettendo il picco nel 2020 e andando verso le emissioni zero a metà secolo”, ha detto Schellnhuber.