Parigi (Francia), 7 dic. (LaPresse/Reuters) – Il vertice di Parigi entra nel vivo. Oggi gli alti funzionari di governo si riuniranno per risolvere i punti più controversi dell’accordo e arrivare a una soluzione vincolante che freni l’innalzamento delle temperature entro venerdì prossimo. Il segretario di Stato americano, John Kerry, inviato a Parigi per garantire un accordo destinato a consolidare l’eredità del presidente Barack Obama come difensore dell’ambiente, arriverà oggi per lavorare al fianco dei ministri provenienti da quasi 200 paesi.
Approvando una prima bozza di accordo sabato, i negoziatori hanno consegnato le questioni più controverse nelle mani dei rappresentati di governo, che trascorreranno questa settimana prossima a cercare di elaborare i punti più spinosi, tra cui un sistema di finanziamento delle nazioni in via di sviluppo e i meccanismi di controllo degli impegni presi dalle singole nazioni in materia di riduzione delle emissioni. Dopo una pausa di un giorno nei colloqui, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, interverrà oggi al vertice seguito da due giorni di brevi discorsi di quasi tutte le nazioni.
Per velocizzare le tempistiche in vista dell’accordo di venerdì, il padrone di casa, il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha costituito comitati guidati dai diversi ministri che dovranno affrontare grandi temi come la ‘differenziazione’ (la distinzione tra Paesi ricchi e poveri, fondamentale per le domande di finanziamento) e ‘l’ambizione’ (come migliorare gli sforzi nazionali in futuro).
Una qualche forma di accordo sembra assicurata considerando il desiderio delle grandi potenze di evitare il fallimento dopo l’ultimo vertice di Copenhagen, sei anni fa. Resta da vedere, spiegano gli analisti, quanto forte riuscirà ad essere. Alcune nazioni premono per arrivare all’impegno globale di eliminare gradualmente i combustibili fossili entro la metà del secolo; altre vedono l’ipotesi come irrealizzabile. Come ha affermato il Commissario europeo per il clima, Miguel Arias Canete, la prossima settimana sarà “la settimana del compromesso”.