Turchia, 20enne uccisa per evere resistito a stupro: 3 ergastoli

Ankara (Turchia), 3 dic. (LaPresse/Reuters) – Tre uomini sono stati condannati all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale in Turchia per l’omicidio di Ozgecan Aslan, la 20enne uccisa e poi bruciata lo scorso febbraio dopo che aveva resistito a un tentativo di stupro su un minibus. Il caso aveva scioccato il Paese, portando a proteste e spingendo il presidente Recep Tayyip Erdogan a definire la violenza contro le donne come “la ferita sanguinante” della Turchia. I tre condannati sono Ahmet Suphi Altindoken di 26 anni, il padre Necmettin Altindoken e l’amico Fatih Gokce; tutti riconosciuti colpevoli di omicidio.

Secondo la ricostruzione fornita dalla procura, Aslan stava tornando a casa a bordo di un minibus nella provincia costiera sudorientale di Mersin a febbraio quando un uomo ha provato a stuprarla. La giovane ha reagito spruzzando lo spray al peperoncino e a quel punto Ahmet Suphi Altindoken l’ha accoltellata e picchiata a morte con una sbarra di ferro, prima di chiamare il padre e un amico per disfarsi del corpo bruciandolo e scaricandolo in un fiume. Dai documenti giudiziari emerge che alla ragazza furono tagliate le mani. I media locali riportano che in Turchia solo nel 2015 sono state uccise oltre 300 donne, perlopiù da mariti, fidanzati o altri membri della famiglia.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse