Istanbul (Turchia), 3 dic. (LaPresse/EFE) – “Coinvolgere la mia famiglia in questa questione è molto immorale”. Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, riferendosi alle accuse della Russia relative al traffico di petrolio con lo Stato islamico. Ieri il ministero della Difesa russo ha assicurato che “un figlio” di Erdogan, proprietario di “un’impresa energetica”, sarebbe responsabile della compravendita di petrolio estratto dall’Isis ed esportato secondo Mosca attraverso la Turchia verso il porto turco di Ceyhan. Secondo quanto ha riferito l’anno scorso il quotidiano turco di opposizione Cumhuriyet, Burak Erdogan, uno dei quattro figli del presidente turco, è co-proprietario dell’impresa MB Denizcilik che allora possedeva sei navi, nessuna delle quali apparentemente petroliera.