Ankara (Turchia), 29 nov. (LaPresse/EFE) – Migliaia di persone hanno partecipato a Diyarbakir, in Turchia, ai funerali dell’avvocato curdo Tahir Elci, ucciso ieri poco dopo aver lanciato un appello per una soluzione pacifica del conflitto. Nell’attacco sono morti anche due poliziotti. Per ora non è stato stabilito se Elci, presidente dell’associazione degli avvocati della città, fosse l’obiettivo o sia morto a causa del fuoco incrociato. Era una delle voci più rispettate in Turchia per le sue dichiarazioni a favore di una uscita pacifica del conflitto tra Ankara e i militanti curdi, costato la vita a oltre 45mila persone in 30 anni.
Durante i funerali, la vedova ha dichiarato: “Gli hanno sparato alla nuca e un ramo di ulivo è caduto dalla sua bocca”. Il legale aveva ricevuto minacce dopo che a ottobre durante un dibattito televisivo aveva detto che il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) non era una organizzazione terroristica nonostante commetta attentati, ma un gruppo che ha per primo scopo i fini politici. Per quella frase era stato arrestato e la procura aveva chiesto sette anni e mezzo di carcere.
Al funerale è intervenuto anche il leader per partito filocurdo Hdp, Selahattin Demirtas, che ha parlato di omicidio politico e messo in dubbio che sulla morte sarà fatta chiarezza. “Per sfortuna, ci sono milioni di persone che sono felici per questo assassinio e c’è un potere ad Ankara che non sente dolore per la sua morte”, ha detto.