dal nostro inviato Matteo Bosco Bortolaso
Parigi (Francia), 20 nov. (LaPresse) – Il sistema Schengen, che permette la libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione europea, potrebbe essere presto modificato in maniera radicale. Mentre l’attenzione si sposta sugli ostaggi presi e rilasciati in Mali, la Francia ottiene controlli più stringenti a livello europeo. I ministri Ue dell’Interno e della Giustizia, in una riunione voluta da Parigi, hanno approvato una serie di misure che dovrebbero rendere più difficili attentati come quello che venerdì scorso ha sconvolto la Francia.
I tre fronti su cui Parigi ha chiesto un giro di vite sono la lotta al traffico d’armi, l’adozione di un registro europeo con i dati dei passeggeri aerei (Passenger name record o Pnr) e maggiori controlli ai confini esterni – ma anche interni – dell’Unione europea. “Da qui alla fine dell’anno, il codice per i confini Schengen sarà modificato, con controlli sistematici alle frontiere dell’Ue sui cittadini europei”, spiega iTélé.
“Non possiamo perdere altro tempo”, ha sottolineato il ministro dell’Interno di Parigi, Bernard Cazeneuve, prima della riunione. “Saremo assolutamente inflessibili affinché le misure adottate siano applicate con urgenza”, ha detto il ministro.
In Francia, comunque, le critiche non si placano. Sono in molti a sottolineare che, nonostante sospetti ed allarmi lanciati in passato, si trovasse in Francia – sostanzialmente indisturbato – Abdelhamid Abaaoud, considerato la mente degli attentati di venerdì 13, da tempo ricercato dalle autorità del Belgio, dove peraltro era stato condannato a vent’anni di prigione. Come lo stesso Cazeneuve ha sottolineato, Abaaoud sarebbe coinvolto in 4 dei 6 attentati sventati dalle autorità francesi da questa primavera.
Il Fronte nazionale di Marine LePen continua a insistere sulla necessità di restaurare le frontiere nazionali. Il quotidiano Le Figaro, di centrodestra, chiede in prima pagina di ripensare a fondo il sistema Schengen. Giornali più progressisti, come Le Monde, puntano invece il dito contro gli errori dell’intelligence, ricordando che lo stesso premier italiano Matteo Renzi aveva auspicato la creazione di un’agenzia europea per l’intelligence. Oggi è stato il commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, a rilanciare l’idea.
Ripensamenti di frontiere e intelligence si fanno sempre più pressanti man mano che emergono nuovi particolari dell’indagine sui responsabili degli attacchi di una settimana fa. La mente degli attentati, Abaaoud, veniva dato in Siria. Era invece in Europa e probabilmente faceva parte del commando che ha seminato il terrore su boulevard Voltaire venerdì scorso.
Il cittadino belga, che ha origini marocchine e aveva in effetti visitato più volte la Siria, è stato filmato sulla linea 9 della metropolitana parigina, dopo le raffiche letali sui bar, mentre l’assedio al teatro Bataclan era ancora in corso.
Le immagini delle telecamere mostrano Abaaoud mentre attraversa i tornelli, senza biglietto, alla stazione di Croix-de-Chavaux, che si trova a 250 metri da dove è stata individuata una Seat Leon nera contenente tre kalashnikov, abbandonata con ogni probabilità dal commando terrorista in boulevard Voltaire, l’arteria della capitale che da Place de la Nation sale verso il centro città.