Bruxelles (Belgio), 2 nov. (LaPresse/EFE) – “I media sono lo specchio della nostra società, se sono liberi e critici siamo liberi e siamo sicuri anche noi”. È quanto ha dichiarato il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, in occasione della Giornata internazionale per porre fine all’impunità dei crimini contro i giornalisti che si celebra oggi. Mogherini ha denunciato gli attacchi contro i giornalisti in tutto il mondo e ha esortato le autorità degli Stati a indagare in modo indipendente sui crimini assicurando i responsabili alla giustizia. “Gli attacchi non sono solo contro le vittime, ma anche contro la libertà di espressione e dei mezzi di comunicazione”, ha spiegato Mogherini, in un momento in cui “i giornalisti affrontano intimidazioni e violenze sempre maggiori”.
Da parte sua, la Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj) ha ricordato che 118 giornalisti sono stati uccisi nel 2014, nel corso della loro attività professionale, e che si indaga solo su un omicidio su dieci. Per quanto riguarda gli attacchi non mortali, secondo l’Ifj, la situazione è “ancora peggiore” perchè i governi “non riescono nel loro dovere di perseguire i responsabili”. “L’impunità – ha aggiunto Mogherini – mette in pericolo non solo i giornalisti, ma anche la democrazia e le speranze di pace e di sviluppo”.
La Giornata mondiale contro l’impunità per i crimini contro i giornalisti è stata creata dalle Nazioni Unite per celebrare l’anniversario della strage di Ampatuan, avvenuta nelle Filippine nel 2009, quando 32 giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi.