Roma, 15 ott. (LaPresse) – “Se l’accordo per l’unità nazionale in Libia formulato dall’Onu diventerà realtà, l’Italia avrà un ruolo di guida nel processo di stabilizzazione del Paese”: lo ha detto oggi il rappresentante speciale dell’Onu per la Libia Bernardino León in una conferenza stampa congiunta a Palazzo Chigi con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. León ha aggiunto: “La mia missione non sarebbe stata possibile senza il supporto dell’Italia”.
“L’accordo non è negoziabile – ha proseguito il rappresentante del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, anch’egli oggi a Roma per celebrare il 60o anniversario dell’adesione dell’Italia alle Nazioni Unite -. Chi non lo accetta non sarà riconosciuto legalmente dalla comunità internazionale. Il trattamento nei loro confronti andrà ben oltre le sanzioni”.
“La maggior parte degli attori politici libici, ad eccezione di piccoli gruppi, è disponibile a intraprendere un percorso di unità nazionale – ha spiegato León -. Lavoreremo duramente nei prossimi giorni per allargare ancora di più questa maggioranza. Abbiamo pochi giorni, ma siamo fiduciosi”.
“Siamo convinti che la proposta Onu sia la migliore premessa per un processo di stabilizzazione della Libia, nell’interesse del suo popolo – ha detto a sua volta il ministro Gentiloni, che ha avuto con León un lungo colloquio -. Una soluzione anche per il nostro Paese, per regolare i flussi migratori e ripristinare le relazioni economiche con la Libia”.
Il lavoro svolto dall’inviato dell’Onu, ormai agli sgoccioli del suo mandato, è stato definito straordinario dal ministro: “Quattro mesi fa il dialogo tra le diverse parti libiche sembrava impossibile. Ma dobbiamo essere consapevoli che tanta strada deve essere ancora percorsa. Chi si sottrae da questo accordo per posizioni estremistiche o dinamiche personalistiche deve sapere che non potrà accampare pretese nei confronti di una comunità internazionale che si presenta unita”.